All'Inter ci vuole più tempo e coraggio

All'Inter ci vuole più tempo e coraggioTUTTOmercatoWEB.com
giovedì 30 settembre 2021, 19:47Editoriale
di Lapo De Carlo

Mettiamola così. Non si tratta tanto o solo del pareggio in sé. L’Inter ha pareggiato in casa di una formazione che da anni gioca in coppa, ha esperienza internazionale, un allenatore che all’Inter ha sempre dato fastidio e in grande ascesa.
A motivare il fastidio, il disappunto, è il modo in cui l’Inter ha giocato, la sensazione di essere più vulnerabili del previsto dopo la gara con l’Atalanta a San Siro e pure la vittoria clamorosa dello Sheriff al Bernabeu,la quale complica, come tutti gli anni, la corsa agli ottavi.
L’Inter è entrata in un loop temporale nel quale sembra commettere gli stessi errori fatti dai predecessori e non riesce a trovare il sistema per uscire da un sortilegio che una volta la fa perdere in casa dopo aver collezionato cinque palle gol nitidissime col Real, un’altra non le permette di vincere contro una squadra discreta ma battibile come quella ucraina, anche qui collezionando azioni da gol senza riuscire a capitalizzarle.
Negli ultimi anni in Champions l’Inter ha giocato grandi partite contro il Tottenham e il Borussia Dortmund a San Siro e il Borussia Moenchengladbach in Germania.


E’ stata più che deludente invece con lo Slavia Praga, il PSV, il Barcellona zeppo di riserve, lo Shakhtar e il Real, sempre a San Siro.
Il denominatore comune è una certa approssimazione. L’Inter in Champions gioca da anni più con un freno che una catapulta, più facendo calcoli che con un calcio propositivo.
In Europa, rispetto all’Italia, si vince giocando a calcio, a viso aperto, senza tatticismi esasperati e invece anche contro lo Shakhtar anche Simone Inzaghi si è affidato ad un gioco contemplativo, passivo, inaridito da un piano partita che prevedeva più la speculazione sull’errore dell’avversario che una proposta di gioco offensiva come quella che nelle prime partite l’Inter ha messo in campo.


Perché tutti i nuovi acquisti stanno facendo fatica o comunque non stanno entusiasmando?
Se partiamo da Dzeko ha segnato 5 gol in campionato, uno in meno del capocannoniere Immobile.
Fa il suo ma due di questi gol li ha fatti a partita già acquisita. Non tiene i palloni che gli vengono recapitati, specie in Champions dove c’è una maggiore fisicità e poi gioca troppo.
Ha 36 anni e non è possibile averlo al massimo se è costretto a giocare ogni tre giorni, senza mai riposare, considerando che Sanchez e Correa non sono a posto. Ora la situazione potrebbe migliorare.
Calhanoglu per ora da meno equilibrio di un centrocampista come Vecino, ma quando questo è stato schierato dal primo minuto è parso lontano dal gioco, sembrava non fosse in campo.
Il turco ha i numeri per far bene ma se è costretto a giocare fuori ruolo, invece che come trequartista è probabile che continui a non dare il contributo che potrebbe fornire.
Correa è tornato da poco. Ha iniziato alla grande poi si è opacizzato e infortunato. Sabato potrebbe dare il cambio a Dzeko ed è potenzialmente una bella notizia.
Dumfries fa vedere di avere del buon potenziale ma con lo gli ucraini è sembrato involuto. Bene la fase difensiva, molto male quella offensiva. Di Marco ha sbagliato tanto, compreso un appoggio e un controllo su un lancio che un giocatore di livello non può fallire.
Satriano, che è come un nuovo acquisto, non viene invece impiegato se non negli ultimi minuti ed è ingiudicabile.  Aggiungiamo Bastoni che è lontano dall’essere quello di pochi mesi fa e si capisce come l’Inter non dia la sensazione di essere quella dell’anno scorso. Ci vorrebbe tempo per lavorare ma non c’è mai. Il calendario è tanto folle da impedire a Inzaghi di poter fare accorgimenti o esperimenti da provare. Sabato giochi con l’Atalanta, domenica riposi e fai un allenamento leggero, lunedì parti per Kiev, martedì giochi, c’è tempo solo giovedì e venerdì per fare verifiche e poi sabato di nuovo in campo a Reggio Emilia, dopo la partita col Sassuolo tutti in partenza per le nazionali e ci si rivede due settimane dopo contro la Lazio, con la probabile indisponibilità di Vidal, Lautaro, Correa e Sanchez che torneranno solo il giorno prima della partita.
L’Inter ha i suoi problemi ma certo Inzaghi non può lavorare al meglio in queste condizioni.
Amala