BAR ZILLO - Un downgrade pazzesco secondo qualcuno. Ma Simone è Simone

BAR ZILLO - Un downgrade pazzesco secondo qualcuno. Ma Simone è SimoneTUTTOmercatoWEB.com
sabato 5 giugno 2021, 10:48Bar Zillo
di Gabriele Borzillo

Giorno uno dell’era SimoneInzaghi tutto attaccato che viene meglio. E mentre il mercato impazza senza un euro disponibile, finché non vedo frusciante (non Jack, ovvio) raccontiamo una lunga serie di belle storie fini a loro stesse e, come si suol dire, pagare moneta vedere cammello, Inzaghino (è il piccolo, Pippo ha due anni di più) sbarca a Milano: c’è un nuovo sceriffo in città (volevo scriverlo da sempre). Tralasciamo le belle storie, oddio, alcune in questi giorni assolutamente leggendarie ma lascio perdere e vado oltre, per scontrarci, piacevolmente, con la realtà del mondo Inter. Realtà che ci racconta di un’altra vendita del 5,59% di Suning.com allo Stato per un incasso di circa 400 milioni: informo, non chiedete spiegazioni arzigogolate che non ci capisco un’emerita fava. Ma chi è SimoneInzaghi sempre tutto attaccato che viene meglio? Vi piace? A me sì, pure di brutto. Soprattutto, dato di fatto da non sottovalutare, è l’allenatore dell’Inter e avrà sempre il mio personalissimo supporto: se e quando combinerà qualche castroneria pallonara perlomeno dal mio punto di vista – e ci sta che la castroneria accada, mica parliamo di robot – lo farò notare, potendo essere sbertucciato e deriso da chi avrà il piacere o dispiacere, dipende, di leggermi, ma se vi dispiace passate oltre, non mi offendo.

Eh già, stiamo parlando di un downgrade (in italiano ridurre stima o valore di un bene) pazzesco, secondo qualcuno. Certo, Antò è Antò, non stiamo a raccontarcela: ma è il passato e Simone è Simone. Ha vinto in una piazza complicata, allenatore che più di ogni altro (eccettuato il grande Tommaso Maestrelli) è entrato nel cuore della tifoseria laziale mi raccontano. Grande lavoratore, non lascia mai nulla al caso, giovane, molto giovane, e ambizioso: l’ho già scritto e non mi stanco di ripeterlo, attenzione a considerarlo il ripiego dell’ultimo minuto. Non è così, casomai è la prima scelta di Marotta non dettata dall’arrivederci di Allegri, Max aveva già salutato la comitiva nerazzurra lo scorso inverno e si era imbarcato verso lidi di colori differenti, quanto dalla convinzione delle capacità tecnico-tattiche del ragazzo di Piacenza, dove tra l’altro si mangia divinamente, consiglio pisarei e fasò, turtei e, perché no, la picula ‘d caval che ho assaggiato in una vecchia trattoria di Rottofreno da dove non volevo più andare via, il tutto condito da Gutturnio Superiore, divagazione culinaria esaurita.

Simone non viene per fare la comparsa, non appartiene al carattere del neo allenatore nerazzurro limitarsi a restare in un angolo aspettando il corso degli eventi. Ci vorrà l’appoggio totale della Società e, statene certi, non mancherà. Resto convinto che l’Inter del 22 agosto sarà pronta a giocarsela con chiunque: lo dico adesso, così nessuno potrà rinfacciarmelo tra qualche mese.

Benvenuto Simone, buon lavoro (cit.)!