BAR ZILLO - Non sono tutte finali
Ci sono due cose che non sopporto calcisticamente parlando: “siamo usciti a testa alta” – chissenefrega, siamo usciti e già mi girano i maroni così – accostato al “sono tutte finali”. Ma quali finali? Ma finali cosa? Non sono finali, sono semplicemente partite utili a raggiungere un traguardo. Quest’anno abbiamo giocato una finale, vinta al minuto centoventi detto per inciso, sperando di giocarne un’altra in coppa nazionale, la Champions mettiamola da parte, oggi come oggi ci serve vincere con la Salernitana, altro che Liverpool e Liverpool o fantasie calcistiche, restiamo con i piedi per terra cortesemente. Esiste una letteratura insensata sul sono tutte finali: punto, appena ricordato, le finali si chiamano così proprio perché rappresentano il punto d’arrivo di una qualsivoglia manifestazione sportiva, pallonara e non. Punto due, non meno importante, ripeterlo ossessivamente porta una sfiga clamorosa. Provate a fare esercizio di memoria: io, andando a ritroso, non ricordo una volta una in cui un allenatore ha dichiarato sono tutte finali e, alla fine, ha vinto qualcosa. Per questo desidererei ardentemente che Simone nostro non citasse più la storiella trita e ritrita delle finali.
Saltando di palo in frasca, altra ovvietà che però mi diverte, torniamo a parlare di calcio giocato. Stasera l’Inter, inutile girarci intorno, si gioca cartucce importanti per il prosieguo del cammino in campionato, soprattutto considerando Napoli-Milan di domenica sera. Vincere significherebbe scavalcare le dirette concorrenti le quali, in caso di pareggio ad esempio, potrebbero ritrovarsi con gli stessi nostri punti ma con lo svantaggio della partita in più. Svantaggio pesante anche nel caso di vittoria o dell’una o dell’altra. L’Inter deve recuperare a Bologna, ormai lo sanno anche i tifosi di qualunque squadra del pianeta Terra: e molto di questo strano campionato passerà dal Renato Dall’Ara, ancora non si sa come ancora non si sa quando ma il problema del calcio italiano sono i playoff (lo so, sembro ripetitivo ma ‘sta cosa proprio non la reggo).
Siamo tutti un filo incazzati per le ultime prestazioni dei nostri eroi, lo so, lo sento in radio tutti i giorni. Ma la cosa bella è che siamo malati: ci imbufaliamo appena finisce la partita. Andiamo a dormire. Il mattino dopo ci svegliamo pensando a quando rigiocherà l’Inter.
Nella fattispecie stasera.
Alla prossima.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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