BAR ZILLO - L'Inter: oggi
Siccome impazza e imperversa una letteratura, fatta anche – aggiungerei purtroppo che male non sta mai – da tifosi interisti secondo cui la squadra si sarebbe indebolita con l'addio di Ivan il terribile, chissenefrega degli arrivi e dei ritorni, qualcosa che non funziona va sempre e necessariamente trovato altrimenti guai a voi, cerchiamo di analizzare con un filo di calma non solo l'undici iniziale nerazzurro ma, soprattutto, chi dovrebbe restare dietro le quinte in attesa della chiamata a cui rispondere presente senza la minima titubanza.
Lì dietro, a dirigere le operazioni, partirà il capitano, Samir Handanovic. Ho già avuto modo di spiegarlo a più riprese, probabilmente scrivo e parlo un pessimo italiano e di questo domando scusa, l'estremo sloveno è il primo nelle gerarchie inzaghiane e non solo. È il capitano per volere dello spogliatoio e non di qualche entità superiore. È il leader per i compagni, tutti, indistintamente. Alle spalle di Samir la presenza, finalmente ingombrante, di una dodicesimo che sarebbe titolare non dico dappertutto ma quasi. La linea a tre, OGGI (ripropongo la maiuscola che magari qualcuno legge male), è la stessa della passata stagione e, già che ci siamo, anche di quella precedente, quella dello scudetto per intenderci, dove il titolare della fascia sinistra non era Perisic perché Ivan il terribile, parlano i numeri e non la mia labile memoria, si interscambiava spesso con Young, leggere tabelle Transfermarkt con annessa documentazione.
Gli altri, da Denzel a Calha, son gli stessi. Davanti l'Inter può schierare la Lula, di nuovo. Eehhh, dicono coloro che sanno, però Lukaku è reduce da un flop incredibile in Premier. Ecco, sul flop starei piuttosto schiscio. Possiamo parlare di annata non positiva, di battuta a vuoto: ma, se impiegato non secondo le tue caratteristiche, sostituito quando manco schierato titolare, messo da parte da Natale, sei comunque il secondo marcatore del Chelsea beh, insomma, tanto schifo non è che hai fatto. In panchina poi la dirigenza ha agito intelligentemente portando ad Appiano, accanto alla vecchia volpe Enrico la cui scarsa forma di luglio mi interessa quanto un convegno di fisica quantistica, domando scusa a tutti i fisici ma io fin dal liceo non ho amato la materia per il disagio del mio amico Teo, luminare sull'argomento, giovani da valorizzare più Dzeko che, centellinato, è ancora tantissima roba.
Il resto all'editoriale di domani.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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