BAR ZILLO - L'importanza di chiamarsi Brozo
Necessita, inutile girarci troppo intorno. Marcelo Brozovic è passato dall’essere un esiliato nella saletta partenze dell’aeroporto Linate a Milano, in attesa dell’imbarco con destinazione Siviglia, al perno insostituibile dell’Inter scudettata ma non solo: perché oggi Brozovic è, senza se e senza ma, nella top five di chi gioca in quel ruolo specifico. Qualcuno meglio forse lo puoi trovare, ma si contano davvero sulle dita di una mano. E non parlo solo del vecchio continente, intendiamoci bene. Marcelo macina chilometri su chilometri ogni maledetto fine settimana, con l’aggiunta di essere sempre e comunque l’uomo al quale i compagni hanno, da tempo, consegnato le chiavi del centrocampo. Il croato vanta numeri e statistiche da vero protagonista. La sua capacità di distribuire il gioco è varia e variegata, soffre di una indiscutibile leadership all’interno dello spogliatoio. Anzi no, non all’interno dello spogliatoio. Direttamente sul campo, nel famoso spogliatoio i leader sono, probabilmente, altri, ma a noi interessa ben poco.
L’abbiamo rimarcato in altre circostanze, il croato è colui che sdogana definitivamente la mossa del coccodrillo, pur non essendone l’inventore, quella prerogativa appartiene a Ricardinho della Figueirense, anno 2013. Ma, in Europa, il primo è stato indubitabilmente lui, durante un Barcellona-Inter gironi di Champions League, Camp Nou, era il 24 ottobre 2018. Quanto sia mancato Brozovic all’Inter abbiamo avuto modo di constatarlo nel recentissimo passato, con lo spostamento al suo posto senza la benché minima fortuna di Barella, Vecino e Calha. Esperimenti falliti, non ci sono discussioni a tal proposito. La costruzione dal basso non funziona, non funzionano i meccanismi più elementari, è come se non ci fosse benzina nel serbatoio e la macchina non parte. Non va neanche bene così, una squadra come l’Effecì Internazionale non può e non deve mai dipendere da un uomo solo: ma questo è stato un errore di sopravvalutazione della rosa da parte di chi di dovere, errore che verrà corretto nel prossimo mercato. Perché necessita, indiscutibile, un cambio per Marcelo, un uomo in grado di imitarlo quando necessita senza farlo rimpiangere. Intanto Brozo ha prolungato: io lo prenderei, lo porterei a vedere la primavera, gli chiederei “senti, ma chi potrebbe assomigliarti tra questi?”. Ad un suo cenno prenderei il ragazzo in questione e lo aggregherei alla prima squadra. Subito.
Alla prossima.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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