BAR ZILLO - Dybala sì, Dybala no, se famo du spaghi
Impazza il calciomercato, sosta per la Nazionale che si è complicata la vita sbagliando due rigori nei momenti decisivi e in questa settimana lotterà per un posto al sole, saltare il secondo mondiale di fila sarebbe un colpo durissimo per il pallone italiota il cui rilancio si dovrebbe basare – lo ricordo sempre – sui playoff, battaglia fortemente voluta dalla nostra dirigenza calcistica.
In questo squarcio momentaneo del cosa ci aspetta nel corso della prossima estate, a fare la voce del padrone è il caso Dybala. Scaricato dalla Juventus, lasciamo perdere chiacchiere di facciata: sette milioni al ragazzo argentino i bianconeri non hanno la benché minima intenzione di offrirli. Per enne motivi sconosciuti a noi mortali ma facili da leggere tra le righe. Le poche apparizioni di Paulo nell’ultimo biennio sulla parte bianconera del Po hanno evidentemente minato le certezze della dirigenza bianconera e così il giovanotto di Laguna Larga si è trovato, all’improvviso ma mi vien da dire nemmeno troppo, padrone del proprio destino e del proprio futuro. Base di partenza per poter usufruire dei servigi calcistici di Paulo la conosciamo, più bonus e premi eventuali. Tra le varie squadre alle quali il nome del ragazzo è stato accostato c’è, ovviamente, l’Inter: e quando mai l’Inter non viene accostata a qualcuno? Lavezzi, a proposito, è ancora sul mercato? Bando alle ciance l’interesse di Marotta per Dybala è noto da tempo immemore. Promesso (quasi) sposo nerazzurro anni addietro, venne ceduto da Zamparini alla Juve che entrò a gamba tesa sul calciatore proponendo al Palermo cifre non praticabili dall’allora proprietà interista. Insomma, Dybala è un pallino calcistico di Beppe nostro. Ma, al netto del pallino, quanto il giovanotto potrebbe essere utile alla causa, partendo dalla base di un ingaggio che non rientra nemmeno nei parametri dell’Inter attuale? Perché questa è la domanda da porsi. Personalmente trovo l’eventuale arrivo di Dybala inutile: gioca troppo poco, guadagna troppo, il suo sbarco a Milano potrebbe portare alla partenza di uno degli attaccanti, primo della lista Lautaro sul quale io costruirei l’attacco del futuro affiancandogli un compagno di reparto che si sposi con le sue caratteristiche, abbiamo capito tutti che con Dzeko la convivenza è complicata assai. Però il mercato non lo faccio io, per fortuna. Però stiamo parlando di voci, nulla più. Però cerchiamo di concentrarci sul rush finale. Le chiacchiere dopo fine maggio.
Alla prossima.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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