BAR ZILLO - Caaaaaaaaalma 2

BAR ZILLO - Caaaaaaaaalma 2TUTTOmercatoWEB.com
giovedì 21 aprile 2022, 13:05Bar Zillo
di Gabriele Borzillo

Sì, si vola dritti verso Roma per la finale di coppa Italia. Alla fine, nonostante qualche lamentela di troppo e le solite polemiche che quando finisce tre a zero lasciamole stare – eehhh, ma dammi il due a uno e vediamo….eehhh, ma fischiami il fallo di Giroud su Sanchez e vediamo…e via così, senza soluzione di continuità – e soprattutto non portano a nulla, il campo ha parlato e i continui ma, però, se non servono, ciascuno resterà sempre della propria idea e punto, Simone Inzaghi, dopo la Supercoppa vinta riesce a portare l’Inter, dopo undici anni, a disputare la finale di coppa nazionale. Il tutto ancora nel pieno della bagarre scudetto.

Insomma, per farla breve il giovanotto di Piacenza non è sembra stia toppando la sua prima stagione in nerazzurro, su una panchina che fa diventare i capelli bianchi nel breve volgere di qualche mese. È stata una Inter cinica quella del derby di martedì, capace di sbloccare immediatamente il risultato, resistere al ritorno del Milan che a perdere non ci stava proprio e colpire nuovamente, con capovolgimenti di fronte veloci e devastanti. Ha ritrovato, per me non lo aveva mai perso, un calciatore letale, uno che la differenza la fa in Italia tanto quanto in qualunque altro campionato del vecchio continente, Lautaro Martinez. Ha consegnato alla tifoseria il nuovo Tucu Correa, in quella posizione spina nel fianco della difesa rossonera ma, visto nella stracittadina, spina nel fianco di qualsiasi difesa italiana dovesse giocare sempre con questa voglia e continuità. Perché sulle virtù tecniche di Gioacchino (italianizzo un filo, abbia pazienza) nessuno aveva da ridire: era tutto il resto, il contorno, che rendeva miscredenti anche quelli come me, mi ci metto in mezzo eccome. E, aggiungo, personalmente adoro quando un calciatore mi fa ricredere con prestazioni oltre la media, sul modello di quella del giovanotto col Milan: sempre attento, sempre pronto, sempre capace di trovarsi spazi utili alla giocata senza andare in conflitto coi movimenti di Lautaro, che Tomori si sogna ancora stanotte.

È giusto esaltare ed esaltarsi, non capita tutti i giorni di eliminare i cugini da un trofeo e, per quanto le due situazioni non possano assolutamente essere rapportate, almeno un pizzico di amarezza per quel doppio pareggio che anni fa sancì la nostra (ingiusta) eliminazione oggi se n’è andata. Lo so, ho capito, non abbiamo vinto niente, conquistato niente, fatto niente: ma di questo parleremo nei prossimi giorni. Adesso lasciatemi godere un pochetto.

Alla prossima.