BAR ZILLO - Brutti e vincenti
Siamo tifosi, vero, però non è che esserlo significa obbligatoriamente piazzarsi due filetti alti un paio di centimetri sugli occhi e raccontare al mondo pallonaro che va tutto bene, è tutto bello, nel fantastico mondo nerazzurro i problemi non stanno di casa. Meglio, vero è che i problemi all’interno dello spogliatoio non stanno di casa a parte uno che ha deciso, consigliato da chi non si capisce bene ma di chiunque si tratti lo ha mal indirizzato, per l’auto esclusione grazie a un post senza un perché sistemato in bella vista su Instagram. Problemi che risolverà con la dirigenza, fossi in lui mi preoccuperei di recuperare in fretta la forma fisica migliore e non di postare sui social, ma ciascuno fa come meglio crede, del resto chi sono io per giudicare o sparlare a vanvera?
Sparliamo invece in filo di ciò che accade in campo. Spesso, anche quando in radio vengo solleticato sull’argomento, mi piace snocciolare dati e numeri. Che sì, nel calcio per alcuni contano una mazza. Per me, al contrario, i numeri contano eccome, contano e raccontano il tuo percorso di crescita o decrescita, che non si misura col possesso palla.
Oggi va meglio di un anno fa, subiamo meno gol, ne facciamo di più, abbiamo un maggior numero di punti in classifica. Eppure, nonostante questo, qualche crepa nella grande muraglia nerazzurra della passata stagione di tanto in tanto emerge. Probabilmente molti tifosi continuano a paragonare la prima Inter di Inzaghi con l’ultima di Conte. Che per me, però, è oggettivamente sbagliato. In primo luogo, Hakimi a parte, gli altri stavano insieme già da una stagione. In secondo, oltretutto, ricordo perfettamente le critiche a valanga per il numero di gol subiti, ogni ripartenza era un pericolo costante per la difesa.
Siamo belli da vedere, in questo inizio campionato? No. Non un pochino, appena appena. No, proprio no. Però, altro dato di fatto oggettivo, mica invenzione personale, continuiamo a restare attaccati al treno delle prime due, attualmente al vertice della loro forma fisica e mentale. Ci sono criticità che vanno risolte. Uomini da sistemare al meglio in campo. Meccanismi ancora non oliati, a tratti cigolanti addirittura. Però abbiamo una certezza, un assunto dal quale mi piace partire: saremo pure brutti, intanto però provate a batterci. Il tutto in attesa che la macchina torni a funzionare senza battere in testa.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
Direttore Responsabile: Lapo De Carlo
Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione n. 18246
© 2024 linterista.it - Tutti i diritti riservati