Marotta al CorSera: "All'estero ci sono i ministeri dello Sport, a noi negato qualsiasi aiuto"
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Giuseppe Marotta, ad dell'Inter, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera, nella quale ha parlato di tanti argomenti, cominciando dallo stato del calcio: "C'è un freno politico verso lo sport. Quello d'elité ha risvolti economicamente impopolari, ma è il 13° comparto industriale del Paese, va attenzionato meglio. All'estero ci sono i ministeri dello Sport, mentre in Italia lo sport non è considerato rilevante nell'economia del Paese. Abbiamo un contesto obsoleto. Al governo ci siamo rivolti per un differimento delle imposte, ma a noi è negato qualsiasi aiuto. Il costo del lavoro è sproporzionato, il mecenatismo è morto: ora servono proprietà competenti, stabilità e continuità. Anche a danno dei risultati sportivi".
Il dirigente nerazzurro è critico con il movimento del nostro Paese: "Il calcio italiano non è più appetibile e rispecchia la situazione dell'Italia a livello politico e imprenditoriale. Adesso bisogna valorizzare le proprie risorse, contenere i costi e incrementare le strutture. Non vince chi più spende. Perché bloccammo l'idea dei fondi di investimento? Il bilancio si sistema con il mercato o l'aumento di capitale. Le società falliscono per mancanza di cassa. I fondi garantiscono liquidità, ma vanno negoziate le condizioni d'ingresso. Nel condominio della Serie A non si è mai d'accordo".
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Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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