Troppi errori all'andata, poi ci pensa Oblak: Inter, il racconto dell'eliminazione in Champions

Troppi errori all'andata, poi ci pensa Oblak: Inter, il racconto dell'eliminazione in ChampionsTUTTOmercatoWEB.com
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domenica 31 marzo 2024, 15:00Primo piano
di Marco Corradi

Gli sprechi dell'andata e una prestazione sottotono e irriconoscibile al ritorno. Così l'Inter è stata eliminata dalla Champions League, salutando la competizione agli ottavi e non riuscendo a difendere la finalissima giocata (e persa) ad Istanbul a giugno. I nerazzurri di Simone Inzaghi non sono riusciti a superare l'Atletico Madrid, subendo un'uscita di scena anticipata ed assistendo poi a un sorteggio estremamente benevolo per i colchoneros, che hanno avuto un tabellone agevole: Borussia Dortmund nei quarti, PSG o Barça in semifinale. Andiamo a ripercorrere insieme il modo in cui è avvenuta l'eliminazione dell'Inter.

L'Inter vince a San Siro con Arna-gol, ma quanti sprechi: il film dell'andata

La gara d'andata è sostanzialmente a senso unico. L'Inter di Simone Inzaghi domina e mette in mostra il suo gioco, nonostante l'infortunio di Marcus Thuram nell'intervallo. San Siro assiste a una grande prova dei nerazzurri, che sprecano due chances nel primo tempo e tre nella ripresa con Marko Arnautovic, prima di trovare la rete liberatoria al 79'. La segna proprio Arna, che esplode in un urlo liberatorio dopo una gara estremamente frustrante. L'austriaco, che salterà poi il ritorno, regala così un flebile vantaggio ai nerazzurri in vista del ritorno al Wanda Metropolitano. La situazione è simile a quella vissuta un anno prima col Porto, con delle ottime sensazioni in casa-Inter.

Inter irriconoscibile al Wanda Metropolitano: è 2-1 dopo i supplementari, poi la decide Oblak

Al Wanda Metropolitano arriva un'Inter che è in assoluta sicurezza, dopo la striscia di vittorie in campionato. Di contro, l'Atletico Madrid ha vinto solo due gare su nove dal mese di febbraio ed è reduce dal tonfo col Cadice. I colchoneros sembrano in crisi, ma Simeone ha preparato la sfida alla perfezione: Griezmann ricompare ad hoc per "matare" l'Inter, che aveva preparato la gara sia con che senza di lui, mentre lo stadio è una bolgia. I nerazzurri, con molti recuperi in extremis (Acerbi, Calhanoglu, Thuram), risentono dell'atmosfera e giocano con grande titubanza, poi la sbloccano con Dimarco al 32'.

Sembra il preludio a un'agevole qualificazione, invece Grizou pareggia dopo soli tre minuti e il match assume tutt'altra piega. L'Inter si spegne col passare dei minuti, l'Atletico Madrid si risveglia coi cambi e firma il 2-1 con Depay, che annulla il vantaggio nerazzurro. Nei supplementari i ragazzi di Inzaghi sfiorano la rete che chiuderebbe i giochi, ma si va ai rigori. E qui emerge una differenza enorme: l'Atletico sembra averli preparati per mesi e, ad eccezione dell'errore di Saul, non sbaglia un colpo. Di contro, Oblak ipnotizza due nerazzurri (Sanchez e Klaassen) e Lautaro spara alle stelle. Gioco, partita, incontro. Agli ottavi va l'Atletico e l'Inter si lecca le ferite di un'eliminazione evitabile: bastava più precisione all'andata (e al ritorno) per qualificarsi. E poi chissà...