Salvate il soldato Romelu: la gara con la Croazia fotografia del suo declino
Quarantacinque minuti che, tirando le somme, si sarebbero anche potuti evitare. Tanto fumo, un’intera prima parte di stagione saltata, per poco, pochissimo arrosto: giocare solo una partita del Mondiale, seppur quella decisiva. Una sfida che, ironia della sorte, rimarrà per sempre nella memoria di Romelu Lukaku come la gara, ad oggi, più brutta della sua carriera. Una notte da incubo quella qatariota contro la Croazia: invece che salvare la sua squadra, che stava naufragando pericolosamente fuori dalla competizione, l’attaccante l'ha portata a fondo. Al palo colpito si poteva tirar in mezzo la sfortuna, ma l’errore di testa a porta vuota così come la “spanciata” al 90esimo ad un metro dalla linea pesano come macigni. Questo non è il vero Lukaku ma da tempo.
L’ultima gara del Mondiale risulta quindi la perfetta fotografia di questa parte di declino della sua carriera: lo scudetto vinto con l’Inter di Conte è un lontano ricordo. Oggi ci sono solo lacrime e rabbia con pugni alla panchina. Su Twitter la parola “Lukaku” è finita subito in tendenza: “Bollito” è l’epiteto con cui viene apostrofato. Il momento è di quelli neri, il buio in fondo al tunnel è totale. Ora le strade sono due: sprofondare o risorgere. Anche Simone Inzaghi e l’Inter avranno il loro da fare, perché una cosa è certa: bisogna salvare il soldato Romelu.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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