Non bastano Dimarco e Lautaro: a Marassi è 2-2 con la Samp. Infortunio nel finale per Sensi

Non bastano Dimarco e Lautaro: a Marassi è 2-2 con la Samp. Infortunio nel finale per SensiTUTTOmercatoWEB.com
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domenica 12 settembre 2021, 14:29Primo piano
di Luca Chiarini

Primo (mezzo) passo falso per l'Inter di Simone Inzaghi, che raccoglie un solo punto nella trasferta di Genova. Reti di Dimarco e Lautaro per i nerazzurri, due volte rimontati dalla Sampdoria, prima con Yoshida e poi con Augello.

Le scelte. Bastoni è ai box: un'assenza pesante alla quale Inzaghi sceglie di sopperire con Federico Dimarco, che il braccetto difensivo l'ha già fatto (con risultati ottimi) nel secondo anno a Verona. Davanti c'è Lautaro, che Inzaghi non risparmia nemmeno dopo le fatiche in Nazionale: l'argentino fa coppia con Dzeko, Darmian e Perisic cingono Barella, Brozovic e Calhanoglu, mentre Skriniar e De Vrij completano il terzetto davanti ad Handanovic. La Samp risponde con un 4-4-2 votato a compattezza ed equilibrio: i due terminali offensivi scelti da D'Aversa sono Caputo e Quagliarella.

Tre gol nella prima frazione. I liguri partono meglio, sospinti dall'incitamento del loro pubblico e dal desiderio di raccogliere i primi tre punti della stagione. Thorsby procura un brivido ad Handanovic, ma è Dimarco a sbloccarla con un calcio di punizione d'autore: l'ex Verona fredda Audero con una bordata di sinistro che si deposita all'incrocio dei pali. La Samp reagisce subito, con orgoglio, e centra il pari con un pizzico di fortuna: Yoshida conclude al volo sugli sviluppi di un corner, trovando la deviazione fortuita di Dzeko, che mette fuori causa Handanovic. L'illusione dei liguri dura però poco, perché sul calare di frazione Barella innesta il turbo e serve un gran pallone a Lautaro, che solo davanti ad Audero deposita in porta con il piattone. Il primo tempo si chiude così sul due a uno in favore dei nerazzurri.

Augello gela l'Inter. La ripresa inizia con un boccone a dir poco amaro: Bereszynski converge verso il centro e trova un'ottima traiettoria per Augello, che col il mancino impatta al volo il pallone e lascia immobile Handanovic. Tutto da rifare, di nuovo. Ma l'Inter ha carattere e si scuote subito: Barella apparecchia con un bel lob per Lautaro, anticipato provvidenzialmente da Adrien Silva, poi Calhanoglu sfiora il legno alla destra di Audero con un radente. Inzaghi sceglie allora di attingere dalla panchina: entrano D'Ambrosio e Vidal per Perisic e Brozovic, qualche minuto più tardi è invece la volta della staffetta Lautaro-Correa. Il cambio pelle dell'Inter è completo dopo gli ingressi di Dumfries e Sensi, che rilevano Dimarco e Calhanoglu: gli slot a disposizione di Inzaghi sono così esauriti dopo appena 65'.

Finale di sofferenza. L'ingresso del Tucu ravviva un po' la fase di transizione e produce un paio di pericoli in zona Audero sventati con mestiere dai blucerchiati. Di lì a poco Sensi ha la peggio in un contrasto ruvido con Yoshida: l'ex Sassuolo si fa male, zoppica vistosamente, ma Inzaghi ha esaurito i cambi ed è costretto a chiedere uno sforzo al suo numero dodici (che a una manciata di minuti dalla fine alza definitivamente bandiera bianca). Il finale è attanagliato dalla stanchezza delle due squadre: l'Inter di fatto gioca in dieci, ma non getta la spugna e ci prova fino in fondo. Senza successo, perché il Doria regge bene e blinda il suo specchio: finisce 2-2 a Marassi, al termine di una gara dalle mille emozioni.