Sanchez, un'espulsione che farà discutere. Ma il rosso pesa come un macigno
Il rosso ha fatto discutere. E lo farà anche per le prossime ore. Ma l'espulsione di Alexis Sanchez durante il match col Liverpool pesa come un macigno: non tanto per l'intensità o meno del contatto, o per la decisione di Lahoz. In una gara simile, dopo aver appena segnato, la foga e la cattiveria agonistca andrebbero messe un po' da parte. In primis per poter gestire il momento, l'emozione di essere passati in vantaggio ad Anfield: giusto battere il ferro finché caldo, ma vista l'intensità del primo giallo c'era da aspettarsela una decisione simile.
E la dinamica ha portato inevitabilmente il fischietto spagnolo aad estrarre il secondo giallo, conscio della fedina penale dell'attaccante ex Manchester United, bersagliato inevitabilmente dal pubblico di casa per il suo passato. Prendere la palla non può sempre rappresentare un'attenuante, anzi: alla fine Sanchez nemmeno protesta più di tanto per l'intervento incriminato su Fabinho.
Rosso pesante, in gare simili serve maggior forza mentale
Difficile mandar giù la sliding door della partita. Complicato giudicare un episodio che porta in qualche modo a chiedersi tanto, troppo, e darsi pochissime risposte. Sanchez ha sbagliato a prescindere dalla scelta del direttore di gara e dal metro applicato: è stato un errore per il momento, in quell'istante l'Inter aveva in mano l'inerzia del gioco. Ma è stata una scelta sbagliata anche per via della dinamica e della zona del campo: un cartellino speso male, senza troppi giri di parole.
Serve far di più in gare simili, serviva gestirla meglio in un campo come Anfield. Non è bastato vincere, anche per via del gol dell'andata. E chissà senza quel rosso a Sanchez come sarebbe andata.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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