Handanovic: "Due addii importanti all'Inter, ma è il gruppo che ti fa remare in avanti"

Samir Handanovic, portiere dell'Inter, ha rilasciato un'interessante intervista a Tuttosport dove ha parlato veramente di molti argomenti, cominciando da se stesso: "A volte mi sento il Bukowski dei portieri: non bevo, non fumo, ma come lui sono un tipo diretto che, se deve dire una cosa a qualcuno, va dritto". Poi ripercorre alcuni periodi significativi della sua carriera in nerazzurro: "La fascia da capitano e lo scudetto sono dei master, la laurea è arrivata vivendo momenti di transizione difficili. Si è trattato di un percorso di crescita con una durata difficile da prevedere ed il fatto che ci abbia messo tanto a vincere è perché si tratta di sport. Anche per tornare in Champions ci abbiamo messo tanto tempo, malgrado per l'Inter sia il traguardo minimo. Ci vogliono persone giuste e linee guida chiare rispettate da tutti per vincere".

Handanovic spiega poi di essersi sentito leggero dopo la prima partita da capitano dell'Inter, quando la Curva ha urlato il suo nome a Vienna: "E' una fascia che pesa perché noi possiamo scrivere solo qualche pagina della storia, ma il club resta. Abbiamo costruito un certo tipo di mentalità che non può essere dimenticata dopo gli addii di due giocatori perché il gruppo è quello che ti fa remare avanti, non bisogna dipendere dai singoli. Noi abbiamo vinto lo scudetto, ora ci affronteranno con motivazioni più forti, ormai ci guardano diversamente da due-tre anni e capiscono di affrontare una squadra forte". Handanovic ha parlato anche della falsa partenza della Juventus dicendo che sono state due gare molto diverse tra di loro e che non è sorpreso di quanto accaduto proprio perché si tratta solamente di due partite ad agosto, quando si gioca un calcio diverso rispetto al resto della stagione: "Il calcio vero inizia ora".