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Bellinazzo: "Situazione meno gravosa di un anno fa. Suning alla finestra per un acquirente"

PODCAST - Bellinazzo: "Situazione meno gravosa di un anno fa. Suning alla finestra per un acquirente"TUTTOmercatoWEB.com
giovedì 5 maggio 2022, 15:33Podcast
di Andrea Zoccolan

Il giornalista Marco Bellinazzo, intervenuto a Radio Nerazzurra all’interno de L’Interista, ha parlato del futuro societario dell’Inter e non solo: “L’Inter ha messo in sicurezza finanziaria di liquidità le casse con le ultime operazioni legate al suo debito, al suo prestito obbligazionario. I nerazzurri hanno un debito molto alto rispetto al quale si pone un problema di costi annuali che valgono 30 milioni, e da come sappiamo, questo debito indiretto con Oaktree, che non pesa sulle casse del club ma della proprietà, potrebbe portare l’Inter a cambiare proprietà non venisse onorato il pagamento di Suning. Questo è lo scenario da qui a un anno e mezzo, il presente è un’Inter che vive di autofinanziamento, Suning sta alla finestra, ci si baserà sulle idee di Marotta. La situazione è meno complicata rispetto a un anno fa, basti vedere i rinnovi, qualche cessione ci potrebbe esserci ma non credo venga impoverito ulteriormente il tasso tecnico del club. Qualora dovesse materializzarsi l’affare sull’altra sponda di Milano, Suning avrebbe l’interesse a trovare semmai direttamente un’acquirente con cui poter concludere un affare e cedere il club a una somma non inferiore a quella del Milan. A differenza dei cugini c’è l’indebitamento, quello che potrebbe guadagnare Suning sarebbe meno, per questo è fondamentale la certezza della costruzione di un nuovo impianto”.

Sullo stadio: “Investcorp sa che uno stadio nuovo è fondamentale per un grande club se si vuole fare calcio a certi livelli, quindi ha intenzione di procedere in questa direzione, ma non credo che ci sia del preconcetto rispetto a quanto intavolato in passato con l’Inter. Certo che se la burocrazia mette ancora i bastoni tra le ruote, a questo punto Investcorp e anche l’Inter potrebbero virare anche ad una operazione fuori da Milano, posto che a nessuno dei due club conviene restare a San Siro”.  Sull’immobilismo del calcio italiano: “Io ho scritto un libro chiamato: la fine del calcio italiano. In quel libro venivano indicate tutta una serie di possibili riforme, un decalogo, io penso che i dirigenti del calcio non siano stupidi e sappiano che cosa occorre fare, se non lo fanno è perché evidentemente ci sono incrostazioni nel sistema che non riescono a risolvere. Chi è in buona fede dovrebbe denunciare la situazione e trarne le conseguenze. La cosa triste è che quello che sarebbe auspicabile e che avverrebbe in qualunque altro paese in caso di ennesima delusione mondiale, è che si provi a cambiare qui invece ci si rassegna alla mediocrità”.