Thuram rivela: "Mio padre non voleva giocassi a calcio, poi si è arreso..."
"Ti è andata bene che non ti ho marcato a io, chiedi a Lautaro quante scarpate che gli davo in allenamento. Mica era così forte prima che lo 'trattassi' io". Andrea Ranocchia accoglie così Marcus Thuram nel corso del neonato podcast Frog Talks, pubblicato dall'Inter: i protagonisti sono l'ex capitano nerazzurro e Luca Ravenna, comico e tifoso interista, che intervistano uno dei protagonisti nerazzurri. Tocca a Tikus, che inizia raccontando il suo rapporto con papà Lilian: "Non mi ha mai messo pressione adosso. Inizialmente non voleva che giocassi a calcio, a 12-13 anni si è arreso perché ero bravo e allora ha iniziato ad aiutarmi e darmi consigli: è molto severo, non mi dice mai quando ho fatto bene e non mi riempie di complimenti. Forse è proprio questo che mi ha aiutato a crescere ed imparare".
Com'è stato vedere San Siro vuoto, nel suo confronto con l'Inter, e poi ritrovarlo da pieno?
"Ma meno male che era vuoto, non avremmo mai fatto 2-2. Se fosse stato pieno sarebbe finita diversamente. Uno stadio incredibile, giocare la prima partita col Monza mi ha dato un'emozione incredibile".
Ci racconta di quel suo momento di difficoltà a San Siro, quando non ti avevano riconosciuto?
"C'era la press conference, il giorno prima della partita. Ero stato scelto io per andare con il mister e avevamo le mascherine, che non potevo togliere. Mi chiedono il passaporto e non ce l'ho, gli dico che sono Marcus Thuram e gli addetti alla sicurezza dello stadio non mi credono. Allora sono andato su Google, mi sono cercato e gli ho fatto vedere. Ho dovuto togliere la mascherina, mi ha riconosciuto e sono entrato (ride). Sommer? Lui aveva il passaporto invece".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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