Palmeri: "La finale di Monaco è il giorno dei giorni, Inter stringi i denti come Lautaro"

Palmeri: "La finale di Monaco è il giorno dei giorni, Inter stringi i denti come Lautaro"TUTTOmercatoWEB.com
sabato 31 maggio 2025, 19:20News
di Marco Pieracci

Nel suo editoriale per Sportitalia.com il giornalista Tancredi Palmeri si concentra sulla finale di Champions: "Ci sono giorni nella vita professionale di chiunque, che poi è la vita del sacrificio tenendo nel cuore gli affetti, in cui sparisce lo ieri e il domani. Giorni in cui si definisce la propria capacità di sfidare l’avversario più insormontabile. Sé stessi. Nello sport quei giorni arrivano nella maniera più brutale. Nel calcio nella maniera più impietosa, agli occhi del mondo. Giorni che definiscono chi sei. Ma non per gli altri. Per te stesso. Al di là del risultato, che ti faccia volare o sotterrarti. E’ la capacità di guardarti allo specchio. E’ essere all’altezza dei propri sogni. Pensateci bene. Essere ognuno all’altezza del proprio sogno. Non c’è davvero niente altro nella vita che guardarsi allo specchio e potersi attraversare.

“Hasta que dure”. Così scriveva Lautaro Martinez alla moglie nel pomeriggio di Inter-Barcellona, quando questa gli chiedeva come stesse, se ce la facesse a giocare. E Lautaro rispondeva: “Stringerò i denti. Fino a che durerò”.

Tutti i passi che hanno fatto i ragazzi di Simone Inzaghi li hanno condotti esattamente al centro del campo dell’Allianz Arena alle 21.00 di sabato 31 maggio. Sono i passi della squadra che sa rispettare la propria natura creativa, ma che in Europa ha avuto il pragmatismo di cambiare quando la situazione lo richiedesse, ma senza tradire la propria filosofia. Quella squadra che nella consapevolezza ha il proprio tesoro più prezioso, quel furore agonistico nel difendere ogni zona del campo con scienza, e davvero di aiutarsi in ogni reparto quando l’Inter sale per abbattere l’avversario. Il PSG è una onda fresca paurosamente travolgente, a cui Luis Enrique ha conferito equilibrio e disciplina, che dal basso governano il caos del loro talento esplosivo.

Adesso non si scompone più la sua squadra, e la carica dei terzini si fa armare da un centrocampo di tocco sopraffino per esplodere nella linea di ali d’attacco che puntano tutti l’uomo per andare a concludere. Molecole impazzite ai lati coronate da un Dembelé con libertà di colpire, che fa saltare ii banco da falso nueve ma pure falso dieci. L’Inter nel mucchio selvaggio sa che il suo diversivo di destra con Dumfries è la chiave per tendere l’imboscata, ma tutti dovranno farsi alberi di foresta che nella notte muovono compatti verso il castello di Macbeth.
Sento l’ammirazione per un gruppo di uomini che di fronte al giudizio del mondo vanno, potendo contare solo l’uno sul fianco dell’altro. Conta solo chi è dentro. Quegli altri là fuori non esistono.

Il giorno dei giorni è quello che quando la vita starà passando loro ricorderanno da soli nel silenzio del loro letto, nel buio fermo della notte. Quando sentiranno il tempo che scivola via, e il cuore bruciare per la vita che hanno vissuto. E lacrime di gioia li riempiranno per aver conosciuto il giorno in cui la gloria gli si è seduta accanto.

Quando mancano poche ore al momento, non sappiamo se la gloria li avrà guardati negli occhi per poi alzarsi e camminare via, o si sia lasciata accarezzare.
Ciò che importa è che dovranno potere guardarsi indietro e non avere rimpianti. Nessuno.
Hasta que dure.
Provare ad andare oltre i propri limiti è il dono più alto che può essere concesso.
E se non capite perché in questo risieda la gioia di vivere, io allora non posso proprio aiutarvi".