La monarchia rovesciata e la grande delusione: le parole di Conte sull'Inter

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© foto di Marco Conterio
sabato 20 novembre 2021, 23:00News
di Arturo Calcagni

Quell'addio subito dopo lo scudetto vinto al termine di due anni di duro lavoro non è andato proprio giù ad Antonio Conte. Adesso impegnato con il Tottenham in Premier League, il tecnico leccese è tornato a parlare di Inter. Da una parte "la monarchia rovesciata", dall'altra la "grande delusione" finale: "Lo scudetto con l'Inter è stato un vero capolavoro, l'ammissione dell'ex nerazzurro -. Ricreare il ciclo della Juventus è stato duro, perché ce la giocavamo contro il Milan di Ibra, Nesta e Thiago Silva, contro l'Inter del Triplete e il Napoli di Cavani, Lavezzi e Hamsik. Ma il vero capolavoro è stato lo scudetto con l'Inter, in due anni abbiamo rovesciato una monarchia sportiva".

L'AMMISSIONE - Non avrei mai pensato sei mesi fa di ritrovarmi in Premier con Lukaku e Ronaldo, ha poi aggiunto Conte -. Non pensavo potesse finire la mia avventura nerazzurra. Il biennio con l’Inter premiato con uno scudetto di cui nel tempo si capirà meglio la straordinarietà per la mole di lavoro svolta in soli due anni per vincerlo, abbattendo l’egemonia della Juve, aveva lasciato tante tossine da smaltire. Un lavoro totalizzante e durissimo, culminato nella gioia per il risultato raggiunto, ma anche nella grande delusione per il cambio di programmi e prospettive che hanno portato alla separazione".

PERICOLO RONALDO - Conte vuol dire anche Nazionale: sulla panchina azzurra il leccese ha vissuto due anni niente male. Impossibile non chiedergli un parere dopo la mancata qualificazione diretta al Mondiale: "Non abbiamo top player come Lukaku o Kane. Però non sviliamo Immobile. Per me resta imprescindibile. Viene sottovalutato il lavoro che fa: ogni partita invece corre più di tutti, attacca la profondità, lotta. Spero che riusciremo a qualificarci. C'è solo un avversario da temere: il Portogallo. È una squadra forte, piena di giocatori di qualità, non solo Ronaldo. Le altre non mi preoccupano, ma con loro la sfida è alla pari".