Istanbul e Monaco, davvero era la stessa Inter? Differenze pazzesche tra le due squadre

Il Corriere dello Sport rianalizza il tonfo dell'Inter nella finale di Champions League e parte da un interessante presupposto, che riguarda l'approccio alle due finali. Due anni fa, da outsider e assoluta sfavorita, l'Inter giocò la partita perfetta con l'unica eccezione del gol subito: viva, aggressiva e organizzata, mise in crisi il Manchester City e gli schemi codificati di Pep Guardiola sfiorando l'impresa.
Due anni dopo, a Monaco di Baviera, nulla di tutto questo c'è stato e non ci sono giustificazioni. La squadra è mancata completamente, così come la voglia e l'atteggiamento che si vedono consuetamente in una finale di Champions League. Atteggiamento vacanziero e squadra assente, l'Inter è stata in balia dell'avversario: solo sette falli, attacco isolato e una pletora di retropassaggi, ma soprattutto i giocatori-chiave rivali sempre liberi. Una finale inspiegabile, che potrebbe anche essere l'ultimo atto di Simone Inzaghi in nerazzurro.
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