Garlando: "Con i soli risultati si sopravvive, con un’idea collettiva si vive a lungo"
In un articolo sulla Gazzetta dello Sport, il giornalista Luigi Garlando si è espresso in merito alle partite che dovranno affrontare Inter e MIlan: "Le milanesi si riaffacciano in campionato e trovano un Napoli già approdato a quota 50. Primo obbligo comune: chiudere il girone d’andata con il 4 davanti alla cifra di classifica. Cioè vincere. Non c’è altra alternativa se si vuole tenere accesa la fiamma della speranza scudetto. Inzaghi e Pioli sono chiamati a una piccola apnea: due partite con la testa sott’acqua per poi riemergere e giocarsi il derby del 5 febbraio, altro crocevia determinante per la stagione. Lasciare punti per strada in questi due match potrebbe voler dire staccarsi definitivamente da un Napoli che viaggia al ritmo di 100 punti a campionato. Un’apnea meno complicata per l’Inter, sia per le avversarie da affrontare (Empoli, Cremonese), sia per l’onda buona cavalcata con la vittoria di Riad. La sfida in corso è dare seguito a questa continuità, anche a costo di smentire la propria fascinosa follia che proprio l’Empoli ha evocato nella stagione scorsa. In vantaggio negli ottavi di Coppa Italia fino al 91’, i toscani furono raggiunti da una rovesciata di Ranocchia e poi sconfitti da Sensi. In campionato l’Empoli andò addirittura avanti di due gol a San Siro, grazie a Pinamonti e Asllani, interisti di ieri di oggi, per poi subire una delle caratteristiche rimonte isteriche e passionali della Beneamata: autogol, Lautaro, Lautaro, Sanchez".
E ancora: "L’Inter sa che l’Empoli, costruito per giocare bene, può fare di questi scherzi e avrà una ragione in più per non distrarsi. Non meno della continuità di risultati, sarà importante per l’Inter confermare la solidità di gioco mostrata in Arabia Saudita. Il gioco resta la miglior garanzia di lunga durata. Con i soli risultati si sopravvive, con un’idea collettiva condivisa si può vivere a lungo. Inzaghi ha dato all’Inter un’identità precisa, prescindendo anche da giocatori che dovevano essere colonne portanti (Dumfries, Brozovic, Lukaku) e responsabilizzandone altri che sono diventati altrettanto importanti: Darmian, Calhanoglu, Dzeko. Il Napoli è forte e lontano, ma l’Inter è tornata dall’Oriente con il primo trofeo stagionale e con tanta speranza in più".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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