Diritti tv, Cairo sicuro: "Credo che l'asta andrà molto meglio di quanto ci si attenda"
"Secondo me la situazione del calcio italiano è tutto sommato positiva. Credo che nel ranking siamo cresciuti come campionato. Siamo al secondo posto grazie anche ai buoni risultati ottenuti dalle squadre italiane nelle Coppe". Così Urbano Cairo, presidente del Torino e di RCS, alla presentazione dei palinsesti di La7. "Oggi è più difficile perché hai spazi occupati sui mercati esteri da Premier e Liga, ma credo che nella vendita dei mercati televisivi per il prossimo ciclo, il fatto di aver allungato da tre a cinque anni, come ipotesi. Il fatto di dare disponibilità per esempio per quello che riguarda la partita in chiaro del sabato, di avere una certa elasticità credo che sia apprezzata dai broadcaster e che l’asta andrà molto meglio di quanto ci si attenda. Chiaramente avere risorse vuol dire poter reinvestire".
Ma l'analisi del numero uno granata ha ricordato la parabola del calcio italiano rispetto alla concorrenza dei panorami stranieri: "Devi avere dei benchmark vedere cosa hanno fatto quelli che hanno fatto meglio di te; nel 2012 il calcio italiano aveva diritti televisivi intorno ai 900 milioni, la Premier League era un miliardo 350, la Liga era 700 milioni, la Bundesliga 500 milioni, quindi eravamo posizionati benissimo. Poi abbiamo perso tempo. La Liga ha sviluppato e diffuso il prodotto nel mondo raccogliendo cifre importanti, circa 900 milioni rispetto ai nostri attuali 250".
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