Arbitri equiparati ad agenti di polizia: i dettagli sulle stangate per chi aggredisce

Gli arbitri di calcio saranno equiparati ai pubblici ufficiali: manovra storica dal Governo per tutelare la sicurezza dei direttori di gara. Il tema della violenza sulla categoria è stato più che mai di attualità anche in questa stagione, un po' in tutto il mondo.
Ma quali sanzioni si rischiano ora? La Gazzetta dello Sport scrive: "Vediamo brevemente che cosa dice dunque il codice penale: «Nell’ipotesi di lesioni personali cagionate a un ufficiale o agente di polizia giudiziaria o di pubblica sicurezza nell’atto o a causa dell’adempimento delle funzioni, si applica la reclusione da due a cinque anni. In caso di lesioni gravi o gravissime, la pena è, rispettivamente, della reclusione da quattro a dieci anni e da otto a sedici anni». L’articolo già era stato allargato al personale sanitario e da adesso comprenderà anche gli arbitri".
Il presidente dell’Associazione italiana arbitri, Antonio Zappi, spiega: "Sto provando una grande gioia ed emozione per l’approvazione di questa legge storica. La tutela degli arbitri entra finalmente nel codice penale ed è il frutto di mesi di lavoro e di incontri con i quali abbiamo portato all’attenzione politica e mediatica questa emergenza sociale. Ringrazio ovviamente il ministro Abodi, il Governo ma anche tutti coloro che, da tutti gli schieramenti, hanno sostenuto questa grande battaglia di civiltà".
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