Anno 2021 - L'Atlanta pareggia col Sassuolo, l'Inter è campione d'Italia

Sarà la mancata vittoria di un'altra nerazzurra a sancire l'ufficialità del diciannovesimo scudetto dell'Inter. Come a testimoniare il grandissimo lavoro portato avanti dalla Dea, a decidere il titolo 2020/2021 è quella che fine a qualche anno prima sarebbe stata un'anonima Sassuolo-Atalanta di fine stagione, due squadre verosimilmente già salve che veleggiano a metà classifica. Invece l'exploit di Gasperini e i suoi fa sì che il 2 maggio, quel pareggio di Reggio Emilia in uno strano scherzo del destino vuol dire ritorno alla vittoria dopo undici anni per l'Inter, in un anno tutt'altro che normale per mille motivi.

ERIKSEN Ma andiamo con ordine. Il 1 maggio l'Inter si presenta allo Scida contro un Crotone ormai verso la condanna alla Serie B, la squadra di Antonio Conte gioca a memoria, non c'è partita, ma per sbloccare il risultato ci vuole più di un'ora. Se si crede nei simboli, nel destino, non può che essere Christian Eriksen l'uomo a siglare la rete del vantaggio, quella di fatto sancirà lo scudetto interista, prima del raddoppio nei tempi di recupero di un altro predestinato, Achraf Hakimi, ma quella è tutta un'altra storia. Il danese giocherà una delle sue ultime partite con la maglia del Biscione, il futuro lo sappiamo tutti, ma quel gol a Crotone, rimarrà per sempre nei cuori di tutti i tifosi.

2 MAGGIO Sono quasi le 17 quando a Reggio Emilia finisce la gara, sarà 1-1. Un match pazzo, aggettivo che non si addice più ai nerazzurri: "No more pazza Inter" disse Antonio Conte, e così è stato, soprattutto nella seconda parte del campionato che permette alla squadra del tecnico salentino di stravincere uno scudetto in netto anticipo, di annichilire le avversarie e permettersi di festeggiare praticamente per il mese successivo. Poi sappiamo tutti le cose come sono andate, ma quel pomeriggio, nella sonnecchiante Reggio Emilia, si è scritta la recente storia nerazzurra.