La conferenza stampa di Simone Inzaghi: "Resto all'Inter al 100%. Specialista delle finali? Spero che la tradizione prosegua"
Giornata decisamente intensa per Simone Inzaghi. Il tecnico ha viaggiato verso Roma con la squadra, sostenendo la rifinitura nella mattinata, per poi avviare una vigilia della finale di Coppa Italia densa di impegni: la visita al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la conferenza stampa hanno riempito il suo pomeriggio e la sua serata, mentre il presidente Zhang si è poi recato a visitare l'Inter Club Parlamento. Il tecnico ha presentato così la sfida alla Fiorentina ai microfoni dei giornalisti: "Sarà una finale: ne ho giocate diverse, a volte da favorito e altre da sfavorito. Affrontiamo una squadra in grande salute, che ha perso pochissimo nelle ultime partite. Ci siamo affrontati tante volte in questi anni, sappiamo di affrontare una squadra di assoluto valore, che si è meritata due finali importantissime. Dovremo essere squadra con la esse maiuscola: dovremo essere bravi a leggere i molti momenti della partita".
Italiano l'ha definita specialista delle finali: come se lo spiega?
"Speriamo che questa fama possa continuare: avremo due gare di campionato e due finali da disputare. Spero che la tradizione possa continuare, ma io posso solo ringraziare i miei giocatori: quest'anno ne abbiamo passate parecchie. La finale di Coppa Italia non era scontata, e in campionato avevamo un ritardo importante: siamo stati bravi a recuperare, ma ci manca ancora un passetto. La finale di Champions era inaspettata per molti, ma all'interno dello spogliatoio una piccola speranza la nutrivamo".
C'è qualche parola pronunciata da Mattarella che vi ha caricato particolarmente?
"Ha fatto un discorso emozionante. Ero già stato da lui. Ha parlato alle due squadre a cuore aperto: è stato un incontro positivo. Siamo uomini di sport, e dobbiamo sempre dare l'esempio in campo".
Cosa conterà più di ogni altra cosa in questo finale?
"Bisognerà ragionare di partita in partita. Ho la fortuna di allenare ragazzi che hanno fatto tante finali: domani avremo la sedicesima partita in cinquanta giorni. Abbiamo sostanzialmente giocato un girone in due mesi: siamo stati bravi a gestire le forze, anche se c'è un piccolo dispiacere, perché in queste gare avrei voluto avere con me anche Mkhitaryan e Skriniar. Ma con così tante partite, è normale avere delle defezioni".
C'è il rischio che la Fiorentina sia più affamata?
"No: abbiamo molto rispetto della Fiorentina e conosciamo il percorso faticoso che ci ha portato fin qui a Roma. Abbiamo voluto questa finale con tutte le forze, cercheremo di fare il massimo sapendo che di fronte abbiamo un avversario che sta bene, e ben allenato".
Quanti meriti si dà per gli ultimi risultati?
"Non dimentichiamo che c'è stata una Supercoppa vinta a gennaio... I risultati si ottengono tutti insieme: siamo stati bravi nei momenti di difficoltà a restare compatti, cercando soluzioni e non il colpevole".
La finale di Champions può essere un elemento di distrazione?
"Assolutamente no, perché sappiamo quanti sacrifici abbiamo fatto per arrivare a giocarci questa finale. L'unica cosa che non mancherà sarà l'impegno folle che questi ragazzi hanno sempre messo in campo. Dovremo essere squadra, perché le finali si vincono insieme".
C'è la possibilità che Skriniar torni a disposizione per Istanbul?
"Non ha ancora lavorato con la squadra. Giovedì avrà un consulto e penso che possa tornare a disposizione per le ultime due gare".
Marotta ha detto che è confermato al 100%: condivide la percentuale?
"Assolutamente sì: ho sempre avuto un contratto, non mi sono mai sentito un precario. Anche se so perfettamente che gli allenatori vengono giudicati in base ai risultati che riescono a ottenere".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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