L'Inter fatica a capire sé stessa: ora deve ritrovare la sua anima

L'Inter fatica a capire sé stessa: ora deve ritrovare la sua animaTUTTOmercatoWEB.com
mercoledì 7 settembre 2022, 00:00Editoriale
di Filippo Tramontana

Sono un po’ preoccupato. Non l’ho urlato troppo forte in questo inizio di stagione, forse perché speravo che la mia fosse solo un’impressione sbagliata dettata dalla paura di perdere qualche partita di troppo. Non perderò certo equilibrio e speranza a inizio settembre ma ora bisogna capire se quello che l’Inter sta attraversando è solo un momento di confusione o se, gli ultimi segnali negativi, possono farci pensare ad un problema più profondo.

La squadra di Inzaghi adesso sembra faccia molta fatica a capire se stessa.

Le sconfitte contro Lazio e Milan, pur con tutte le giustificazioni del caso, non sono state per me un fulmine a ciel sereno.

L’Inter aveva già manifestato molte incertezze nelle partite precedenti soprattutto in fase difensiva. Il campanello d’allarme era già suonato a Lecce e si è fatto sentire chiaro ed evidente anche nella vittoria casalinga contro la Cremonese. Contro la squadra di Alvini l’Inter ha spesso sbandato concedendo agli avversari svariate occasioni per andare in gol.

L’Inter subisce troppo, si disunisce all’improvviso e si concede ai pericoli creati dall’avversario, il tutto succede quando la partita sembra averla in mano nel momento in cui meno te lo aspetti. Episodi reiterati che diventano preoccupanti. A Roma la squadra si addormenta sul gol di Felipe Anderson mentre contro il Milan concede situazioni pericolose che non dovrebbero esistere.

Dopo 5 giornate di campionato l’Inter ha già subito 8 gol: non è solo questo dato a preoccupare ma la tendenza sempre più evidente che la squadra di Inzaghi ha nel lasciare spazi alle avversarie per farle male.

L’anno scorso il mister nerazzurro, nello stesso periodo, ha affrontato una situazione molto simile a quella attuale. L’ex allenatore della Lazio era partito con un’idea di squadra molto offensiva con un pressing costante a tutto campo, purtroppo per lui e per la sua squadra, questa fu una scelta infelice che inizialmente fece perdere terreno in campionato.

Inzaghi, da uomo saggio capì e riuscì a restituire alla sua squadra un’identità più conservatrice e, alla fine, vincente. Dopo un iniziale sbandamento i nerazzurri rimontarono fino a staccare il Milan per poi, come sappiamo, rimangiarsi tutto il vantaggio tra febbraio e marzo.

Il risultato di questo “ripensamento” fu che l’Inter cominciò a non prendere più gol senza dover rinunciare alla sua efficacia offensiva.

Inzaghi avrà quindi dalla sua parte l’esperienza vissuta l’anno scorso in prima persona e, forse, potrà anche consolarsi con il fatto che anche Conte l’anno dello scudetto inciampò sui blocchi di partenza. Furono 8 i gol subiti nelle prime 5 giornate con annesso derby perso anche per Conte. Magra consolazione ma che può incoraggiare il mister dandogli la consapevolezza che si è in tempo per invertire il trend negativo e renderlo poi vincente.

Inzaghi vuole un’Inter offensiva che costringa sempre gli avversari a difendersi esercitando su di loro una pressione costante con lo scopo di sfiancarli mentalmente e fisicamente.

L’Idea è bella ma non sempre funziona soprattutto quando la condizione fisica degli interpreti non è al top.

Se prendiamo in esame queste prime 5 partite la squadra di Inzaghi non si sta evolvendo ma sta facendo dei piccoli passi indietro.

Se l’equilibrio di squadra viene a mancare, o qualche singolo sbaglia qualcosa di troppo, ti ritrovi sotto nel punteggio in una partita che stavi dominando. Sicuramente sbaglierò ma, a oggi, sono un pochino preoccupato. L’Inter deve riguadagnare il suo equilibrio tattico in campo e la sua anima vogliosa di vincere che sembra smarrita.

Non si deve perdere quello che con fatica abbiamo guadagnato negli ultimi due anni, con calma e determinazione andiamocelo a riprendere.