Juve-Inter, ultimo appello Scudetto
Non bisogna aver paura di usare espressioni come ultimo appello o ultima spiaggia a proposito di questo Juventus-Inter, un Derby d’Italia assai diverso da tutti gli altri, rispetto agli ultimissimi precedenti, anche tra Massimiliano Allegri e Simone Inzaghi. Di Juve-Inter in questa stagione potrebbe pure essercene un’altra, nel caso in cui entrambe le squadre raggiungessero la finale di Coppa Italia, ma guai a parlare di futuro, visto il presente.
Questa Juve-Inter è diversa dalle precedenti perché è davvero da dentro o fuori per entrambe nell’agguerrita cosa Scudetto: già, per chi perde stavolta è finita davvero! In caso di pareggio invece, resterebbe ancora una fiammella di speranza, soprattutto per i nerazzurri in virtù della partita da recuperare a Bologna presumibilmente il 27 aprile. Sia chiaro, se ripenso alle due volte in cui Inzaghi e Allegri di sono incrociati in questa stagione non ho dubbi che la gara a cui tenevo di più, in attesa di vedere se davvero ci sarà una rivincita in Coppa Italia, è già stata vinta dall’Inter ed è quella di Supercoppa Italiana, giocata a Milano lo scorso 12 gennaio e decisa dal gol di Sanchez al 121°, ossia nel recupero dei supplementari. Grazie a quel successo, la bacheca dell’Inter si è arricchita del 41° Trofeo della sua Storia e una partita che assegna direttamente un Trofeo finisce dritta nella memoria ben più di ogni altra.
Questa è diversa perché non è gara secca, non ci sono i tempi supplementari né rigori, ma al tempo stesso, diversamente dalla partita di andata in campionato, è comunque una partita-sentenza! E’ troppo presto per immaginarsela tatticamente con gli uomini in campo da una parte e dell’altra, perché i Nazionali sono ancora in giro e per quanto riguarda l’Inter rientreranno solo tra mercoledì e giovedì: gli europei e soprattutto i sudamericani, a parte Lautaro, bloccato comunque in Italia dal Covid e ora negativizzato. Per i Nazionali stranieri c’è la solita tiritera sulla sosta: era il caso che Dzeko, Skriniar, Dumfries giocassero ogni minuto delle loro amichevoli? Si sa che in Nazionale si pensa alla Nazionale e il resto conta poco. Poi ci sono anche quelli che dovrebbero essere risparmiati come Perisic, o come Barella e Bastoni, coinvolti in un’eliminazione dai Mondali in Qatar tanto storica quanto rovinosa. Insomma, Simone Inzaghi, come al solito, avrà poco tempo per averli tutti insieme e lo stesso, per carità, vale per Allegri, ma speriamo che la sosta possa in qualche modo rallentare anche chi è davanti in classifica, altrimenti tanto vale lasciar perdere qualsiasi sogno tricolore e io non sono ancora pronto per smettere di sognare: lo sarò solo quando a fermarmi sarà l’aritmetica.
La differenza di questo Juventus-Inter, rispetto all’andata, è che davvero non si può sbagliare, perché se uno se la ricorda bene Inter-Juve del 24 ottobre a San Siro, nona giornata, fu una delle diverse partite col gusto amaro della vittoria sfumata, esattamente come il Derby d’andata tre giornate dopo, quello del rigore sbagliato da Lautaro.
E’ vero che a Natale l’Inter si ritrovò comunque Campione d’Inverno e che per quello che è capitato e ancora sta capitando nel girone di ritorno, con la squadra inchiodata da più di due mesi, si è persa la memoria dei diversi sprechi di quando le cose andavano assai meglio di oggi. Ma a ben vedere Inter-Juve è stata la prima grande occasione persa da Inzaghi e dai suoi, col solito copione: partita dominata per lunghi tratti, grosso modo fino al 70° con diverse occasioni sciupate per il raddoppio dopo il gol di Dzeko, fino a rianimare la Juventus, con la solita serie di episodi di malagestione del vantaggio di misura, fino all’intervento imprudente di Dumfries su Alex Sandro nel finale: quindi rigore accordato al Var e pareggio inatteso. Allora si urlò esattamente come oggi si urla al contrario per Torino-Inter, ma la mia disamina, oggi come allora, è che fu comunque colpa collettiva dell’Inter essersi ficcata nei guai, nelle condizioni di non vincere quella partita. A pensarci bene, il primo vero grande episodio di immaturità collettiva in questa stagione fu proprio in Inter-Juve. Ecco perché adesso, dopo tre mesi di andamento lento, Juve-Inter dev’essere la partita della ritrovata maturità, anzi dell’uscita dal tunnel, altrimenti addio Scudetto.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
Direttore Responsabile: Lapo De Carlo
Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione n. 18246
© 2024 linterista.it - Tutti i diritti riservati