Caso Acerbi, economisti improvvisati, deliri vari: diciamo addio a una sosta devastante

Caso Acerbi, economisti improvvisati, deliri vari: diciamo addio a una sosta devastanteTUTTOmercatoWEB.com
sabato 30 marzo 2024, 23:18Editoriale
di Fabrizio Biasin

Non è stata una gran settimana (eufemismo) e ovviamente parliamo del pasticcio Acerbi (in breve, perché veramente si è già detto troppo). 
Ognuno ha la sua rispettabilissima posizione, la mia è che la conclusione di questa vicenda non sia una buona cosa per nessuno: per Juan Jesus, per l’Inter, per il sistema-calcio e neppure per Francesco. Il giudice ha fatto il suo mestiere e – parere personale – lo ha fatto bene, ma la soluzione non può piacere al presunto offeso (a meno che qualcuno pensi che il brasiliano sia un pazzo visionario, cosa che tenderei ad escludere), all’Inter (il giusto silenzio del club vale più di mille parole) e alla lunga non sarà una buona cosa neppure per lo stesso Acerbi. È stato assolto, potrà tornare a giocare già a Pasquetta e probabilmente farà parte della spedizione azzurra all’Europeo, ma il rischio è che il “grande difensore” (eccome se lo è) venga ricordato per “quello del casino in campo con Juan Jesus”.

Ho sempre guardato ad Acerbi come a uno tra i rarissimi calciatori “veri”, nel bene e nel male, uno di quelli che non si credono “stocazzo”, che non se la tirano, che vivono all’altezza di noi “normaloidi”; per questo – oltre che per le grandi prestazioni di campo – si è guadagnato la mia ammirazione e quella di moltissimi tifosi nerazzurri. Ecco perché nel post Inter-Napoli gli avrei dato un banalissimo consiglio, questo: “Francé, non sei razzista e questo è chiaro, ma è possibile che tu abbia detto una parola sbagliata e che sia stato frainteso. Se è così, guarda in faccia tutti quanti, chiedi scusa e vedrai che alla lunga la gente apprezzerà la tua presa di posizione”. Avrebbe perso qualche partita, magari pure l’Europeo, ma avrebbe fatto la cosa più giusta per il suo collega, Juan Jesus, e anche per se stesso.

E invece – dalla “scalinata” in Centrale all’intervista al Corriere – le cose sono andate in maniera diversa e hanno innescato un’ondata di odio-social, accuse, insulti, minacce, editoriali avvelenati e schifezze varie da mettersi le mani nei capelli (per chi ce li ha). Per intenderci, certe cattiverie lette qua e là in questi giorni forse non rientrano nel campo del razzismo, ma di sicuro neppure in quello delle menti illuminate. 
E, niente, nella migliore tradizione italiana abbiamo trasformato questa faccenda in una becera questione di tifo, segno che a prescindere da qualunque punto di vista anche noi abbiamo ancora tanto, tanto, tanto da imparare.

Bene, poi per fortuna si torna a giocare e tanti saluti a questa infinita pausa per le nazionali (maledetta pausa). E arriva l’Empoli. E l’Empoli per tutto il mondo è “una squadretta” ma chi ama il nerazzurro “sa”, si ricorda, torna a quella partita di qualche anno fa in cui ha perso dai 3 ai 5 anni di vita. 
E quindi, cari ragazzi, fate il vostro dovere che è tempo di mettere a tacere brontoloni, criticoni, sbruffoni, chiacchieroni vari e, soprattutto, gli straordinari amanti di finanza ed economia che immancabilmente nei periodi di sosta spuntano da ogni pertugio. Dovesse mai andare come sembra possa andare… ne stapperemo una anche per voi.