A questo punto si può davvero parlare di crisi
Quarta partita senza segnare, zero gol tra Liverpool, Sassuolo, Genoa e Milan, la vittoria che manca dalla partita di San Siro contro il Venezia all’ultimo respiro ormai più di un mese fa. Si può parlare di crisi? A questo punto io credo proprio di sì. La squadra vista fino a metà gennaio non esiste più, in campo si vede tanta fatica, tanta imprecisione e tanto caos. Se prima del Milan nonostante il gol non sia arrivato almeno i tiri in porta c'erano stati, nel derby di Coppa Italia la squadra di Inzaghi non ci ha nemmeno provato. La cosa positiva, se si vuole trovare a tutti i costi un lato positivo, è che nonostante la forma in picchiata l’Inter il derby non lo ha perso. La semifinale è ancora aperta e l’ingresso in finale di Coppa Italia si deciderà tra più di un mese nella partita di ritorno. La domanda è a questo punto ovvia: cosa è successo a questa squadra? Non credo che la spiegazione possa trovarsi solo nella stanchezza e nella condizione fisica. Vedo giocatori spaesati, in campo non riesce niente e i lanci lunghi la fanno da padrona. Il centrocampo fa fatica e gli uomini chiave sono a terra. Barella, Brozovic, Lautaro, Calhanoglu sono l’ombra di loro stessi, Dzeko si sbatte ma il gol anche per lui è diventato una chimera.
Un paio di mesi fa la partita di venerdì contro la Salernitana sarebbe stata una formalità, oggi non è per niente scontato non solo che l’Inter vinca ma anche che riesca a segnare un gol. L’astinenza sta diventando lunga e pesante e a livello psicologico può pesare rischiando di diventare un macigno sulla testa di Inzaghi e della squadra. Non c’è tempo per altri passi falsi e se, come dice Marotta, l’obiettivo è lo scudetto la squadra deve assolutamente rialzarsi e in fretta. Non so cosa aspettarmi da qui in avanti, non so quali possano essere le soluzioni ai problemi attuali ma la marcia va ripresa altrimenti, purtroppo per noi, sarà game over.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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