BAR ZILLO - Siamo o no i campioni d'Italia?
Lo confesso, a me ‘sta storia del mettiamo le mani avanti comincia a stufare. E non perché ho la supponenza di chi pensa “sono il più forte”, no, solo perché i miei colori portano sul petto, in bella evidenza, quel triangolino tricolore, numero diciannove, conquistato con una facilità a tratti disarmante nella passata stagione.
Pare evidente come l’estate ci abbia restituito una squadra diversa, negli uomini e nel modo di stare in campo: è altrettanto vero che, scorrendo il lotto delle contendenti, non trovo chi ci sia superiore. Avversarie toste, in un paio di casi - Milan e Napoli di questo inizio campionato divertono, giocano e offrono prestazioni di assoluto valore – sì. Le altre, capisco poco io, sicuro, sembrano tutte alla nostra portata. Questo non significa scendere in campo col cestino da picnic, la tovaglietta e l’animo del cercatore di fiori, altrimenti becchi da chiunque: però nemmeno fasciarsi la testa ogni vigilia, cospargersi il capo di cenere e sperare che il dio del calcio ce la mandi buona.
Questa settimana, ad esempio, sarà crocevia nella difficile rincorsa al vertice e ad un posto al sole nell’Europa dei grandi, perché di fare gli sparring partner dei gironi Champions mi sarei, educatamente, rotto le palle. Trittico pesantissimo quello che ci attende quando, al momento del sorteggio della quarta fascia, abbiamo sbavato un po’ tutti pescando lo Sheriff, passeggiata di piacere puro, a far da intermezzo tra Lazio e Juventus.
Iniziamo oggi trasferta a Roma: in un momento diverso, con calciatori senza voli transoceanici alle spalle, avrei temuto meno il viaggio nella capitale dove, sia chiaro, voglio vedere i ragazzi correre su ogni pallone senza svagarsi come è capitato un pochino troppo ultimamente. L’Inter è più forte della Lazio, pur potendo contare i biancazzurri su fior di giocatori. L’Inter è più forte dello Sheriff, squadra ordinata e, perché no, nel calcio serve anche quella a volte, baciata dalla buona sorte a Madrid, 31 tiri a 4 per i blancos esempio lampante di quanto intendo dire. Poi la Juve: che, anche se a mezzo servizio, è sempre la Juve. Però, sarò un inguaribile ottimista ma mi piace così, siamo superiori anche a loro.
Nel calcio non sempre vince sempre il più forte, anzi: tra gli sport di squadra è forse il più incerto. Ma, dovessimo vincerle tutte e tre, non sarei sorpreso. Anzi. Avrei certezze da vendere.
Alla prossima.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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