BAR ZILLO - Lukaku sì, Lukaku no. Aspettiamo gli eventi, fiduciosi

BAR ZILLO - Lukaku sì, Lukaku no. Aspettiamo gli eventi, fiduciosiTUTTOmercatoWEB.com
giovedì 13 luglio 2023, 23:38Bar Zillo
di Gabriele Borzillo

Uno dei maggiori dilemmi del periodo attuale, nella casa del tifo nerazzurro, è l’investimento sulla punta centrale capace di ribaltare l’azione, trovare profondità, farsi largo a sportellate tra le maglie delle difese avversarie e, possibilmente, segnare. Si parte da un assunto, comprovato: all’Inter questo lavoro c’è un ragazzo che l’ha benissimo. Non si tratta del puro vociare: no, il personaggio in questione ha ampiamente dimostrato sul prato verde di poter cambiare, anche all’improvviso, le sorti di una partita. Il personaggio in questione ha creato qualche problema due estati fa, quando ci mollò in braghe di tela nel bel mezzo di un caldo agosto in cambio di una cifra folle, salvo poi pentirsi amaramente, innestare la retromarcia come poche altre volte mi è capitato di vedere nel fantasmagorico mondo pallonaro dove tutto, o quasi, si misura in funzione del dio denaro, tornare a Canossa che nemmeno Enrico IV° nel 1077. Il personaggio in questione ancora oggi, mentre da più parti si fantastica di approdi impensabili (magari capiterà, magari però) vuol tornare a calcare felice i campi d’allenamento di Appiano Gentile e, soprattutto, quello del Meazza, ormai eletto a sua personale dimora calcistica. Il personaggio in questione è, ovviamente, Romelu Lukaku da Anversa, trent’anni compiuti a maggio, un metro e novantuno di muscoli e potenza.

Romelu a Milano non ha nulla da dimostrare, ha timbrato il cartellino spesso e volentieri, ha risolto partite complicate, ha assunto il ruolo di capopopolo inciampando e vacillando quando venne chiamato a Londra da cifre sconsiderate. Ma, siccome in questa sede parliamo di pallone e non di denari o consigli sbagliati, non credo di allontanarmi molto dalla realtà affermando che Lukaku abbia trasportato l’Inter scudettata verso il traguardo da leader e, anche se nella passata stagione un brutto infortunio lo ha tenuto lontano dal gioco, appena ripresosi ha cercato in ogni modo di aiutare i compagni mettendosi a disposizione del demonio Simone senza fare alcuna questione e accettando, di buon grado, anche scelte poco gradite dal tecnico, leggasi panchina. Certo, l’investimento è pesante. Certo, una volta che te lo metti in casa sarà praticamente invendibile. Certo, lo stipendio non è di poco conto. Ma i dirigenti nerazzurri, che non sono sprovveduti, attualmente lo considerano la scelta numero uno per affiancare Lautaro, capitano di domani. Aspettiamo gli eventi, fiduciosi.

Alla prossima, avanti l’Effecì.