Garlando sulla Gazzetta: "Garcia svolta coi titolari, Inzaghi con la panchina"
Nel suo editoriale per La Gazzetta dello Sport, Luigi Garlando analizza così la sfida a distanza tra l'Inter e il Napoli: "Napoli e Inter, apparentemente, sono usciti dai blocchi di partenza del campionato con la stessa esplosività: vittoria con due gol di scarto su Frosinone e Monza, doppietta abbagliante dei rispettivi centravanti, Osimhen e Lautaro. In realtà, sotto la buccia dell’apparenza, la polpa è diversa. In un punto più degli altri: per alzare il proprio rendimento e recuperare la somiglianza con la squadra dello scudetto, il Napoli ha dovuto inserire Anguissa, uno dei totem titolari, al posto dell’impacciato Cajuste, acquisto estivo. L’Inter, al contrario, dopo il buon inizio di ripresa dei brianzoli, ha ucciso la partita con l’ingresso di quattro panchinari tra il 21’ e il 35’; Cuadrado, Carlos Antonio, Arnautovic e Frattesi. E’ una differenza che vale più in positivo per l’Inter che in negativo per il Napoli".
La sua analisi poi prosegue analizzando la nuova Inter: "Nel campionato scorso non era così. Anzi, spesso la squadra si sgonfiava quando Inzaghi, per ragioni di stanchezza, era costretto a pescare in panchina. Prendiamo gli esterni. Bellanova aveva gamba, ma non poteva pareggiare la resa di Dumfries. La versione interista di Gosens, al di là di alcune eccezioni, non ha mai disturbato la titolarità di Dimarco. Ora la forbice tra esterni titolari e alternative è molto più stretta e si rischia il ballottaggio. Cuadrado offre cose diverse da Dumfries, più tecniche e meno atletiche, ma ugualmente preziose. La corsa da cross di Carlos Augusto non è distante da quella di Dimarco. A centrocampo, ancora di più. Nel torneo scorso, spesso il primo cambio obbligato era Gagliardini, detto con rispetto. Ora, dati per titolari Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan, Inzaghi può scegliere tra le geometrie di Asllani, la rifinitura di Sensi e le incursioni da gol di Frattesi. Tutte opzioni di qualità che possono cambiar faccia all’Inter e spiazzare l’avversario. Le rotazioni offensive della stagione scorsa erano più nobili, certo: Lautaro, Dzeko, Lukaku. Ma Arnautovic, anche se non è la controfigura d’area di Lautaro di cui ha ancora bisogno Inzaghi, mette al servizio della squadra qualità importanti, come si è intuito subito nell’esordio di sabato con il Monza".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
Direttore Responsabile: Lapo De Carlo
Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione n. 18246
© 2024 linterista.it - Tutti i diritti riservati