L'Inter accoglie Onana: "Il primo portiere africano della storia nerazzurra"
Ogni bambino ha i proprio sogni. Sono i luoghi, gli affetti, le amicizie a formare i pensieri, le speranze, le attese. André Onana accompagnava suo fratello maggiore alle partite: gli portava la borsa con i guanti, si sedeva a bordocampo e lo ammirava muoversi tra i pali. E sognava: un giorno farò anche io il portiere. Dove? Allo Stade Ahmadou Ahidjo di Yaoundé, Camerun.
È questa la meta fissata da Onana come obiettivo. Il cammino, percorso a piedi, da casa allo stadio, in occasione delle partite della nazionale, tra la folla in festa. Lì a vedere gli eroi, i Leoni del Camerun, quelli che nel 2000 avevano fatto impazzire un'intera nazione, conquistando la Coppa d'Africa. Il Camerun di Song, Mboma, Geremi, Wome, Foé, Eto'o.
Samuel Eto'o è il nome che disegna il destino di Onana. I tornei organizzati dall'Academy del centravanti sono l'occasione per André di mettersi in mostra: sono gli occhi di Diallo, uno degli allenatori, a fargli iniziare un viaggio incredibile. "Entra a far parte della Fondazione Samuel Eto'o".
È il click che, a 10 anni, mette in moto la ruota. Quattro anni più tardi parte assieme ai compagni alla volta di Barcellona per un torneo internazionale. È un viaggio di sola andata perché da quel giorno André veste il blaugrana. La Masia diventa la sua casa, gli allenamenti con i migliori giovani d'Europa lo forgiano.
Nel gennaio 2015 un altro viaggio, destinazione Amsterdam. Il freddo, una lingua nuova, un ambiente completamente differente. Non facile adattarsi, non facile a 19 anni essere il terzo nella gerarchia, senza prospettive. Allenarsi con dedizione, non mollare, attendere la propria occasione. E, quando arriva, non lasciarla scappare. Il momento arriva: il tecnico dell'Ajax affida per tre partite la porta della squadra nelle mani di André. È passato un anno e mezzo dal suo arrivo ad Amsterdam e sa che quei tre match decideranno le sue sorti.
Non uscirà più. Diventa il portiere titolare, a 20 anni, parando anche pregiudizi, tecnici e non solo. Vince tre campionati, due Coppe d'Olanda, una Supercoppa. Gioca la finale di Europa League, è protagonista della straordinaria cavalcata dei Lancieri nella Champions League 2019, arrivando a un passo dalla finale.
Momenti belli e momenti difficili, gli allenamenti in solitaria prima di ritornare tra i pali. Il sogno della Coppa d'Africa a Yaoundé sfumato ai rigori in semifinale. Conquiste, cadute, sempre con la forza di rialzarsi. Perché ad André la personalità non manca, dentro e fuori dal campo.
Ora, a 26 anni, Onana aggiunge un'altra tappa al suo viaggio. Dal villaggio di Nkol Ngok a Yaoundé, poi Barcellona e Amsterdam. Ora Milano. Il legame con Samuel Eto'o si rafforza, perché André diventa il quarto camerunese della storia dell'Inter, dopo appunto Eto'o, Pierre Wome e Daniel Maa Boumsong. È soprattutto il primo portiere africano della storia nerazzurra.
Benvenuto all'Inter, André!
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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