Cordaz: "L'Inter è la squadra del mio cuore. Vado a migliorare e a crescere"

Cordaz: "L'Inter è la squadra del mio cuore. Vado a migliorare e a crescere"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
venerdì 25 giugno 2021, 18:13Primo piano
di Alessio Del Lungo

Alex Cordaz, nuovo portiere dell'Inter, ha parlato in conferenza stampa per salutare Crotone. Queste le sue dichiarazioni riprese grazie alla diretta dell'account Facebook ufficiale del club: "L'unica cosa che mi sento di dire è grazie. In primis a questo signore di fianco (il presidente, ndr) che mi ha fatto diventare uomo, mi ha fatto realizzare come uomo, ha permesso di realizzare i miei sogni e quelli della mia famiglia. Mi ha accolto come un figlio, non avrei mai lasciato Crotone, non sarei mai andato in nessun altra squadra e altre chiamate ci sono state, ma mai ci siamo parlati per discuterne. Questa è stata una chiamata diversa, l'Inter è la mia squadra del cuore, che mi ha preso, mi ha messo al mondo, mi ha fatto crescere. Ci siamo seduti e nessuno dei due riusciva a decidere ed alla fine è venuta fuori in maniera spontanea perché abbiamo capito che era la cosa migliore da fare per me e per il Crotone. Sono orgoglioso di aver fatto questo cammino, era il modo migliore per dirci arrivederci. Voglio ringraziare tutti quanti, dovrei nominarli tutti perché sono stati parte di me, nella buona e nella cattiva sorte. Voglio dire grazie, ma un grazie che ti riempie la bocca ed il cuore".

Ci sono delle chiamate a cui non si può dire no, ma tra qualche anno non potrà dire no al ritorno a Crotone come dirigente.
"Non c'è assolutamente dubbio".

Cosa lascia a Crotone?
"Tutto quello che ho fatto di buono. E' difficile parlare di Crotone perché è stato un percorso emotivamente importante. Crotone è forza, è speranza, è orgoglio. Tutte queste belle parole le abbiamo trasformate in fatti. Sarà vissuto come un lutto lasciare i compagni, è un motivo di dispiacere immenso, ma fa parte della vita. Certe situazioni vanno sapute accettare, bisogna andare avanti e credere che un domani si possa fare qualcosa di ancora più grande".

Su Facebook c'è un video molto bello che ha messo il Crotone delle sue parate.
"Non ho bisogno di guardare i social per ricordare quello che ho passato. Per me è tutto fresco, è tutto attuale, non li vivo come ricordi e questo potrebbe anche essere un problema".

La chiamata dell'Inter se l'aspettava?
"E' stato tutto casuale, un fulmine a ciel sereno. Tutto molto inaspettato, già parlavamo per il prossimo anno con la stessa fame, la stessa grinta per ripartire, per tornare dove vogliamo stare. La chiamata ci ha un po' spiazzato, è un misto tra gioia e dolore".

Ci racconti il ricordo più bello e quello meno bello di Crotone?
"Ho solo ricordi positivi, i negativi sono dovuti ad alcune persone magari, ma con Crotone no. Il più bello forse la prima salvezza o la prima promozione, ma non lo so. A volte in quelli brutti era più bello perché vedevi di far parte di qualcosa, ti stringevi".

E' stato difficile scegliere di lasciare Crotone?
"Non l'ho presa io la decisione, ma l'ha presa il presidente. Abbiamo fatto sì che le cose andassero così, mi sono seduto nel suo ufficio e gli ho detto: 'Adesso cosa facciamo?'. Lui lo ha fatto per me, penso che ci sono delle fasi nella vita da dover accettare. E' il modo più prestigioso per dirsi arrivederci".

Che cosa pensa le possa dare l'Inter in più?
"Può far crescere la mia esperienza, può farmi migliorare sotto certi aspetti. Rimanere troppo nello stesso luogo ti può privare di altre conoscenze, vado a migliorare, vado a crescere per capire che cosa mi riserverà poi il futuro".

Cosa si prova a vestire la maglia dell'Inter?
"E' motivo d'orgoglio per me e lo deve essere anche per Crotone. Vogliamo dar lustro al nostro percorso, è il modo migliore. Tornare all'Inter è il sogno di tutti i bambini, sono felicissimo, ma è un mix di amarezza e gioia".

Era meglio se l'Inter non avesse chiamato.
"Messa così è brutta (ride, ndr). E' tutto particolare, è tutto strano. E' arrivata all'improvviso, è stata un'idea maturata in qualche giorno dei dirigenti dell'Inter".

C'è un accordo per vivere a Crotone e far parte di questa società in futuro?
"Non si pone neanche il problema. Assolutamente sì, per me non era un obbligo vivere a Crotone, l'ho sempre scelto. Ovvio che sì".

Si potrebbe ritirare la maglia numero 1.
"Devono giocare tutti con la maglia numero 1".

Continuerà a giocare dopo l'anno con l'Inter o già pensa alla carriera da dirigente?
"Se iniziassi a pensare alla carriera da dirigente dovrei smettere. Ho voglia di giocare, allenarmi, far fatica e mi piace il lavoro che faccio. La voglia che ho di incidere in questa società, costruire, crescere è tanta. Mi piace perché è calcio puro, perché ti fa superare momenti di difficoltà attraverso i rapporti umani ed io ho voglia di lavorare, discutere, star male, gioire con questa gente. Crotone è un impegno di vita, ci piace, lo facciamo con passione, ma ora mi fai una domanda più grande di me. Non so come e quando, ma so che tornerò".