Zenga: "PSG-Inter non si cancella, ma si può ripartire. Chivu va aiutato"

Zenga: "PSG-Inter non si cancella, ma si può ripartire. Chivu va aiutato"TUTTOmercatoWEB.com
Ieri alle 20:41News
di Alessandra Stefanelli

L’ex portiere dell’Inter e della nazionale italiana Walter Zenga ha parlato a margine della Milano Football Week organizzata dalla Gazzetta dello Sport a Milano. Queste le sue parole raccolte da TuttoMercatoWeb.com.

La scelta di Gattuso per la Nazionale?
"Rino ha un curriculum importante, magari non ce lo ricordiamo, ma ha allenato squadre importanti come il Milan, il Napoli, il Marsiglia, il Valencia. E' passato attraverso situazioni delicate che lo hanno fatto crescere. Anche se l'ultimo campionato non lo ha vinto, ha comunque portato a termine un campionato non facile in Croazia. Ritengo che sia la scelta non dico giusta, ma la più logica".

Chivu senza esperienza, ma può fare bene se l'Inter lo supporterà?
"Cristian è un bravo ragazzo, una persona che conosco bene, un amico, gli auguro il meglio. Certo, non è semplice: all'Inter devi vincere. Negli ultimi 4 anni Inzaghi ha raggiunto 2 finali di Champions, ha vinto un campionato, ne ha sfiorati altri due. La società deve aiutarlo in tutti i modi possibili e immaginabili, poi con una campagna acquisti di livello".

Cosa non ha funzionato per l'Inter in finale di Champons?
"Perdere una finale la perdi comunque, non c'è differenza. Ma è stato difficile commentare una prestazione del genere, è come se non si fosse mai giocata. E' difficile trovare spiegazioni, bisogna ripartire. Pensando che questo rimarrà per sempre come cosa negativa. Rimarrà come macchia".

Sul Mondiale per Club dell'Inter: come si affronta e come si riparte?
"Con la consapevolezza che Inter, Juventus, City, PSG e le altre sono sempre le favorite in ogni torneo e quindi partono con la volontà di vincere. Non partecipare tanto per, ma con cognizione di causa. Non si cancellano le serate come quella con il PSG, ma si può ripartire".

Più difficile ripartire per l'Inter o per la Nazionale?
"E' sempre difficile, non c'è una cosa semplice. Quando hai vinto, ti devi confermare, quando hai perso devi ripartire. Il problema fondamentale è non farsi trovare spiazzato, la programmazione. Devi essere sempre pronto con un piano-A ed un piano-B. Vale per il Siracusa, per mio figlio al Casale e per i grandi club".

Le sarebbe piaciuto giocare il Mondiale per Club?
"No, non è una cosa che mi entusiasma. Ho giocato un torneo così nell'83', era carino, c'erano 5 squadre. Ma non è che mi viene da mettere la sveglia alle 3 di notte per vedere le partite".