Materazzi: "Volevo portare De Rossi all'Inter ma mi disse di no"

Compagni e avversari ma soprattutto amici. A parlare a La Gazzetta dello Sport di Daniele De Rossi nel giorno del match tra Roma e Inter è Marco Materazzi che ricorda la prima volta in cui i due si sono sfidati a San Siro nel 2003. De Rossi aveva vent'anni, "e io dieci di più, gli feci i complimenti e una battuta: "Mi raccomando, picchia tutti..."".
E lui cosa le rispose? Senti chi parla?...
"No, quello me l’ha scritto su Instagram, quando ho mostrato gli armadi della mia collezione di maglie e lui fece la battuta: “Poi ci fai vedere anche quella di tibie?”".
In effetti c’erano avversari più morbidi di voi due, da affrontare.
"Almeno in una cosa siamo stati simili, io e Daniele: l’amore totale per la nostra squadra. E dunque uguali nel darle sempre tutto".
Simili anche in certi errori di gioventù?
"Certo, infatti al Mondiale 2006, quando si prese quattro giornate per quel cazzotto, fui il primo a difenderlo: sapevo come si sentiva. E dedicai anche a lui il gol alla Repubblica Ceca".
E lui capì: «Non tutti l’avrebbero fatto», disse. Però quando lei, per lo scudetto 2010, fece scrivere su una t-shirt “Nun è successo”, sfottendo a distanza i romanisti, De Rossi non la prese bene.
"Succede quando sei tifoso, prima ancora che giocatore, della tua squadra: io avrei fatto lo stesso. E le racconto questo: sa quante volte gli ho detto “Dai, vieni all’Inter”? Lui sorrideva e mi rispondeva sempre la stessa cosa: “Marco, se lascio Roma, devo lasciare le due cose che amo di più: mia figlia Gaia e la Roma”. Amore assoluto, fedeltà assoluta".
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