Inter, lo strano caso di Zhang: meno spende, più vince
C'è una curiosa coincidenza nella storia recente dell'Inter secondo La Gazzetta dello Sport, ovvero quella delle vittorie... low-cost. Da quando Steven Zhang e la proprietà nerazzurra hanno chiuso il rubinetto delle spese nel calciomercato, infatti, sono arrivati quattro trofei per la società meneghina: dallo scudetto di Antonio Conte, nel bel mezzo del caos-stipendi, alla Coppa Italia e alle due Supercoppe Italiane di Simone Inzaghi. La spending review sembra paradossalmente fare bene all'Inter che, senza quell'errore di Radu e quella pessima partita contro il Bologna, avrebbe rischiato di fare il bis tricolore dopo aver ceduto Lukaku e Hakimi per 180mln complessivi. L'ultima estate dalle grandi spese è stata proprio quella pre-scudetto, con l'arrivo di Hakimi per 40mln e i riscatti di Barella e Sensi.
90mln complessivi che non hanno avuto un seguito nel post-Covid, che ha dato il via all'era dei parametri zero e dei prestiti, coi soli Gosens e Correa a generare un esborso notevole. Operazioni d'inventiva che, per ora, stanno dando i loro frutti. Zhang è stato ampiamente criticato dai tifosi, ma sorride dall'alto dei suoi trofei e di una squadra... parametro zero: Dzeko, Darmian, Dimarco, Acerbi, Onana, Calhanoglu e Mkhitaryan sono costati pochissimo e sono le colonne nerazzurre con Lautaro e Barella. Una formazione che ora sogna la rimonta sul Napoli, Inzaghi ci crede e spinge l'ambiente a seguirlo...
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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