Caso Joao Mario, il TAS rigetta il ricorso dello Sporting: la chat tra Ausilio e Hugo Viana

Caso Joao Mario, il TAS rigetta il ricorso dello Sporting: la chat tra Ausilio e Hugo VianaTUTTOmercatoWEB.com
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venerdì 9 maggio 2025, 19:48News
di Marco Pieracci

L'Inter vince sul campo, ma anche nelle aule di tribunale: nei giorni scorsi il TAS di Losanna ha infatti rigettato il ricorso dello Sporting Lisbona sul maxi risarcimento chiesto al club nerazzurro legato al trasferimento del calciatore Joao Mario al Benfica.

Secondo la versione del club portoghese, l’Inter aveva violato una clausola contrattuale prevista nell’intesa che portò il giocatore a trasferirsi a Milano nel 2016. Ma il TAS ha dato ragione alla società nerazzurro: ecco le motivazioni dietro la sentenza. 

In base ai documenti ufficiali ripresi da Calcio e Finanza, il rapporto tra Joao Mario e l’Inter inizia nell’estate del 2016, quando il giocatore si trasferisce in nerazzurro per 40 milioni di euro (di cui 20 milioni pagati dal club subito e altri 20 entro il luglio 2017), con un accordo per il giocatore fino al 2021 che valeva 5,095 milioni lordi (2,75 milioni netti) per la prima stagione e 5,56 milioni lordi (3 milioni netti) per le successive quattro stagioni (nel 2019 tuttavia rinnovò per un ulteriore anno, fino al 30 giugno 2022, con un ingaggio da 4,6 milioni lordi (2,5 netti). L’accordo conteneva una clausola controversa di diritto di prelazione, secondo la quale, nel caso in cui l’Inter avesse ricevuto «un’offerta scritta per il trasferimento (in prestito o a titolo definitivo) del calciatore» da un altro club affiliato alla Federcalcio in Portogallo, l’Inter era obbligata a informare per iscritto lo Sporting dell’offerta e a permettere allo Sporting di esercitare il diritto di prelazione per acquisire il calciatore.  

Lo Sporting sosteneva che l’Inter avesse eluso questo diritto quando ha accettato di comune accordo la risoluzione del contratto che la legava a Joao Mario nel luglio 2021, e il calciatore si è successivamente trasferito a titolo gratuito al Benfica, un altro club calcistico professionistico affiliato alla FPF. Lo Sporting ha affermato che l’Inter abbia deliberatamente strutturato le modalità del trasferimento per evitare il pagamento di una somma di 30 milioni di euro prevista dalla clausola 2.7 dell’intesa, accusa sempre respinta dai nerazzurri. 

Le clausole

Clausola 2.6 – Nel caso in cui l’Inter riceva – esclusivamente da club affiliati alla Federação Portuguesa de Futebol – un’offerta scritta per il trasferimento (a titolo temporaneo o definitivo) del calciatore, offerta che l’Inter e il calciatore desiderano accettare, allora l’Inter dovrà informare per iscritto lo Sporting, fornendo i dettagli dell’offerta ricevuta. Lo Sporting avrà due giorni lavorativi (o due ore se l’offerta è ricevuta l’ultimo giorno della finestra di mercato) dal ricevimento della comunicazione da parte dell’Inter per esercitare il diritto di prelazione, confermando per iscritto all’Inter la propria volontà di acquisire il calciatore a condizioni almeno pari a quelle proposte dal terzo club. In tal caso, il calciatore sarà destinato allo Sporting, salvo la relativa accettazione da parte del calciatore.
Nel caso in cui il terzo club offra il trasferimento dei diritti di uno o più propri calciatori al fine di coprire parzialmente o interamente l’importo dovuto all’Inter per il trasferimento a titolo temporaneo o definitivo, allora l’Inter è obbligata a includere nel contratto di trasferimento (a titolo temporaneo o definitivo) il valore di mercato in euro di ciascun calciatore offerto, come parte della compensazione, al fine di permettere allo Sporting di valutare l’offerta del terzo club e decidere se esercitare o meno il diritto di prelazione. 

Clausola 2.7 – In assenza di comunicazione scritta entro il termine sopra stabilito nella clausola 2.6, l’Inter sarà libera di trasferire il calciatore al terzo club, ma, nel caso in cui il trasferimento venga effettivamente concluso con un club affiliato alla Federação Portuguesa de Futebol, lo Sporting avrà diritto a ricevere dall’Inter un importo condizionato di €30.000.000,00 (trenta milioni di euro), da versare entro 30 giorni dalla registrazione del calciatore presso il terzo club affiliato alla Federação Portuguesa de Futebol. 

Le accuse dello Sporting

Come detto, nel 2021, l’Inter ha risolto consensualmente il contratto con Joao Mário, che è poi stato ingaggiato a parametro zero dal Benfica, scatenando quindi la controversia con lo Sporting Lisbona. Nel dettaglio, secondo il club portoghese l’Inter avrebbe intenzionalmente eluso la clausola di prelazione strutturando il trasferimento in modo da non ricevere formalmente un’offerta scritta da Benfica. 

Lo Sporting ha sostenuto che la risoluzione contrattuale fosse un espediente per evitare il pagamento della penale. In base al diritto svizzero – sempre secondo quanto avanzato dai lusitani –, l’azione in malafede può rendere la condizione “considerata avverata”, obbligando quindi l’Inter al pagamento. 

Le motivazioni della sentenza

Da parte sua – come emerge dalle motivazioni pubblicate dal TAS – l’Inter ha invece affermato di non avere mai ricevuto un’offerta scritta dal Benfica, e quindi la clausola 2.6 non sarebbe stata attivata. Il club nerazzurro ha sostenuto inoltre che la clausola 2.7 non fosse una penale autonoma, ma collegata alla clausola 2.6, e quindi non attivabile. 

L’Inter ha inoltre definito la clausola 2.7 come immorale e nulla, in quanto limiterebbe la libertà contrattuale e di trasferimento del calciatore. Il club nerazzurro ha aggiunto che Joao Mario è stato svincolato per ragioni sportive ed economiche legittime e che il Benfica lo ha successivamente tesserato come free agent, il cosiddetto “parametro zero”. 

La decisione del TAS

Sulla base delle argomentazioni presentate dalle due parti, il TAS ha respinto il ricorso dello Sporting Lisbona e ha stabilito che l’Inter non fosse tenuta a pagare i 30 milioni di euro previsti dalla clausola 2.7 del contratto di trasferimento. 

Secondo l’organismo, questa decisione si è basata sul fatto che la clausola 2.7 non fosse autonoma, ma strettamente connessa alla clausola 2.6, che riguarda il diritto di prelazione. La condizione per attivare il pagamento (30 milioni) si sarebbe quindi verificata solo se l’Inter avesse ricevuto un’offerta scritta da un club affiliato alla FPF (Federação Portuguesa de Futebol), cosa che non è avvenuta. 

Non ci sono prove che l’Inter abbia ricevuto un’offerta scritta da parte del Benfica. Secondo il TAS, l’Inter ha risolto il contratto con Joao Mário, il quale è poi passato al Benfica da free agent, e non tramite un trasferimento “effettivo” nel senso previsto dalle clausole contrattuali. 

Lo Sporting ha sostenuto che l’Inter avrebbe agito in malafede, orchestrando la risoluzione contrattuale per eludere la clausola. Tuttavia, il TAS non ha ritenuto credibile questa tesi e ha affermato che non c’è evidenza che l’Inter abbia ricevuto vantaggi o compensazioni per il trasferimento del giocatore al Benfica. 

Il Panel ha qualificato inoltre la clausola 2.7 come una “penalty clause” ai sensi del diritto svizzero (art. 160 ss. SCO) e non come una condizione sospensiva soggetta alla regola della “finzione di avveramento” (art. 156 SCO). Pertanto, il principio secondo cui una condizione è considerata avverata se la parte obbligata la impedisce in malafede non si applica. 

Il Panel ha riconosciuto che la clausola 2.7 è mal redatta e contiene ambiguità. Tuttavia, ha ritenuto che non vi fossero elementi sufficienti per sostenere che le parti avessero inteso legare il pagamento dei 30 milioni al semplice trasferimento del giocatore a un altro club portoghese, senza passare da un’offerta scritta. 

Le chat tra Piero Ausilio e Hugo Viana 

Dai documenti ufficiali del TAS emergono anche alcuni aspetti curiosi. Il Tribunale ha svelato le chat tra il Ds dell’Inter Piero Ausilio e quello dello Sporting Hugo Viana (il dirigente diventerà formalmente il nuovo Ds del Manchester City a partire dalla prossima stagione, anche se sta già lavorando per il club inglese) che risalgono a marzo del 2021, quando il club portoghese tentò un approccio per acquistare nuovamente il calciatore. 

Nel dettaglio, il 5 marzo 2021, il sig. Hugo Viana, Direttore Sportivo del settore calcistico dello Sporting, contattò il sig. Piero Ausilio, Direttore Sportivo dell’Inter, tramite WhatsApp per informarsi sul trasferimento del Giocatore allo Sporting, anche in prestito temporaneo. La risposta del sig. Ausilio durante lo scambio WhatsApp confermava che l’Inter «può accettare solo un trasferimento a titolo definitivo. L’Inter ha pagato 45 milioni allo Sporting. Dobbiamo essere amichevoli e onesti». 

Il 4 giugno 2021, Viana ebbe uno scambio WhatsApp con Fernando Couto, agente del giocatore, che al momento dello scambio si trovava in compagnia del Direttore Sportivo dell’Inter, Ausilio. Viana propose di acquisire i servizi del giocatore per una cifra di 3 milioni di euro fissi e 2 milioni di euro in bonus, che Couto indicò come un’offerta che difficilmente l’Inter avrebbe accettato.  

Di seguito, una traduzione certificata dello scambio, presentata come prova, riportava quanto segue:

[Hugo Viana – 08:42] Buongiorno Fernando. Ti mando la nostra idea tra poco 

[Fernando Couto – 09:10] Ok. Buongiorno Hugo. Fede è con Piero 

[Hugo Viana – 09:22] 3M€ trasferimento, 2M€ bonus. 500k per x presenze fino a 1M. 500k campione (1 volta). 500k qualificazione Coppa del Mondo o Europeo (1x) 

[Hugo Viana – 09:26] Per qualificazione intendo convocazione 

[Fernando Couto – 09:32] Ma qual è il valore totale? 

[Hugo Viana – 09:35] 3M€ trasferimento più 2M€ bonus 

[Fernando Couto – 09:38] Mi dispiace Hugo… All’inizio parlavamo di 7/8M€… ora l’offerta è di 3M€ + 2M…? 

[Hugo Viana – 09:39] Sì. Se vogliono 7/8M da parte nostra, non ce la faccio. Stanno risparmiando più di 6M di stipendi. 

Il 5 giugno 2021, il sig. Viana ebbe uno scambio WhatsApp con il giocatore in merito alla comunicazione del giorno precedente con Couto: 

[Hugo Viana – 10:02] Buongiorno João. Ieri ho già trasmesso l’offerta a Fernando. Vediamo cosa dicono questa settimana. A presto. Buon fine settimana 

[João Mário – 11:02] Buongiorno Hugo. Perfetto, parlerò anch’io con Fernando. Vediamo se questa settimana si chiude. Buon fine settimana, a presto 

Il 13 giugno 2021, il sig. Federico Varandas, Presidente dello Sporting, ebbe uno scambio WhatsApp con il giocatore nel quale spiegava la posizione dello Sporting nella trattativa:

[João Mário – 17:28] Presidente, va tutto bene? Vorrei tanto parlare con lei. Quando è disponibile, mi chiami per favore. João Mário 

[Frederico Varandas – 20:38] Caro Johnny, ti chiamo a breve. Sto tornando a Lisbona. 

[João Mário – 20:46] Grazie Presi, a presto 

[Frederico Varandas – 22:57] Mio caro João, per favore credimi, dal profondo del cuore, che quando abbiamo fatto la proposta non è stato per mancanza di considerazione o rispetto. È solo che non abbiamo la capacità finanziaria che vorremmo avere, quindi dobbiamo iniziare a negoziare così. Nient’altro. È solo l’inizio di una trattativa. Come ti ho detto, sei una priorità per l’allenatore, Viana e me. A presto 

[João Mário – 23:10] Presi, il comportamento dello Sporting, o delle persone che trattano direttamente con me, questo mese non è stato corretto. Ho 28 anni, 15 anni allo Sporting e sono stato venduto per 43 milioni di euro, non posso accettare di essere trattato come una qualsiasi altra persona dallo Sporting. Sto guardando l’Europeo da casa e non posso lasciare che la mia carriera dipenda ancora dagli ultimi giorni di mercato. Ho rinunciato a 500 mila euro quest’anno per valorizzarmi allo Sporting e andare all’Europeo e non mi sento valorizzato internamente dallo Sporting, ad essere onesto. Non posso essere più chiaro sulla mia volontà, sia pubblicamente che personalmente, ma il messaggio che lo Sporting continua a far passare ai media è sempre negativo nei miei confronti. Ti ringrazio per la sincerità e sto ricambiando con la stessa sincerità. Spero tu possa capire tutto quello che ti ho detto, ma non posso aspettare ancora a lungo. A presto.