Branchini: "Quattro club sauditi sono di proprietà di PIF e lì è iniziato il caos"
Nel corso di un'intervista concessa ai microfoni de Il Messaggero, l'agente Giovanni Branchini ha parlato dell'espansione del calcio arabo, soffermandosi soprattutto sui tanti soldi che i sauditi stanno investendo sul calciomercato: "Il paragone con la Cina? In Arabia credo che la situazione sia un po' diversa, di sicuro hanno più soldi dei cinesi e non c'è la stessa corruzione, inoltre puntano forte sull'obiettivo del 2030, tra l'Expo e i Mondiali di calcio, hanno un progetto concreto - le sue parole -. Solo che all'inizio sembrava ci fosse un controllo centralizzato da parte del loro ministro dello sport, per vigilare sulle spese.
Ma poi si scopre che 4 club sono di proprietà del fondo PIF, il loro fondo sovrano, e ovviamente lì sono saltati tetti e direttive precedenti. Ed è iniziato il caos, perché anche gli altri club hanno iniziato a spendere. Da molti anni il calcio non ha una guida che migliori il prodotto. C'è una gestione mercantile. Le istituzioni che governano il calcio sono ormai sono solo dei promoter, organizzatrici di eventi sportivi di popolarità enorme, anche se poi è da vedere quanto lo siano nel tempo. Alcuni di questi eventi producono introiti enormi, come i 4 miliardi dell'ultimo Mondiale, ma vengono usati per organizzare altre manifestazioni inutili, e in perdita, che servono a garantirsi i voti per la rielezione".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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