Ormai non si scappa: questo nell’Inter si ripete sempre. E alla fine…
Ormai è chiaro: è successo contro l’Atalanta nonostante un dominio di 70 minuti, contro la Sampdoria grossomodo per lo stesso tempo, contro la Lazio per una sessantina di minuti, e contro il Real Madrid per tutta la partita. Ormai è chiaro, e 4 indizi dopo 10 partite ufficiali costituiscono una prova, tanto più che in 4 volte su 5 la tale partita ha significato punti persi per l’Inter.
Ai nerazzurri manca il killer instinct: non sanno ammazzare la partita nonostante una grande superiorità di gioco, e se continua a succederti svuotando le tue qualità, alla fine devi prendertela solo con te stesso.
Cazzimma la chiamerebbero a Napoli, dove peraltro sembrano proprio averla trovata per la prima volta in decenni; o mentalità la chiamerebbero a Torino, quella che tiene la Juventus ancora in corsa per lo scudetto nonostante il divario di 9 punti. Sia come sia, non si tratta solo di chiudere la partita, di segnare quel gol o quel doppio vantaggio che stenda gli avversari psicologicamente. Si tratta proprio di quella determinazione che non ti fa accettare la perdita di punti come un esito possibile, e che per questo ti porta a ribaltare gli eventi anche quando non te lo meriteresti - figuriamoci poi quando addirittura te lo meriteresti.
Simone Inzaghi gioca sempre meglio, ha un grandissimo approccio, ha gestione delle forze: a volte non ci azzecca con i cambi, soprattutto sul chi fare uscire, ma altre volte rivolta proprio la partita, e allora vuol dire che sa osare. Ma questo è davvero l’aspetto che manca più di tutti: all’Inter non c’è questa irriducibile furia di ribellarsi all’ordine delle cose quando non va come dovrebbe. Finora l’hanno dimostrata il Napoli contro la Juve, la Fiorentina e il Torino; il Milan contro lo Spezia e il Verona; la Juve contro la Roma e lo Spezia. Ma l’Inter finora è stata brava ma non cazzuta. E gli scudetti si vincono con le palle, ancora prima che con il cuore e con la testa.
Ovvio che a 30 giornate dalla fine lo svantaggio sia recuperabile, ma questo tratto di incapacità del gettare il cuore oltre l’ostacolo o le avversità si sta evidenziando nell’Inter, che quasi non si capacita di certe mancate vittorie proprio perché sembra chiedersi: “Ma se giochiamo meglio, perché non vinciamo?”. E con la fame di Napoli e Milan, e l’orgoglio della Juventus se reggerà, questo aspetto è forse il più fondamentale, persino in un campionato senza qualità particolari e senza stelle decisive come Lukaku e Cristiano Ronaldo; ma dove la determinazione può metterti fuori dalla lotta scudetto già all’ottava giornata, se quella caparbietà non ce l’hai.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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