Il presente di Barella, il futuro di Brozovic, la scelta su Lukaku, il bla bla su Inzaghi. E l’innato masochismo interista

Il presente di Barella, il futuro di Brozovic, la scelta su Lukaku, il bla bla su Inzaghi. E l’innato masochismo interista  TUTTOmercatoWEB.com
sabato 18 febbraio 2023, 18:03Editoriale
di Fabrizio Biasin

È stata una settimana strana, francamente esagerata. Non tanto per la questione “cessioni” (anche in questi ultimi giorni, a detta dei media, i nerazzurri hanno venduto tutti: da Dumfries a Bastoni, fino alla sede), semmai per la serie di pesantissime critiche piovute su questo e quello dopo lo 0-0 di Genova. 

Ok, è vero, pareggiare contro la penultima in classifica è un risultato inaccettabile. E su questo non ci sono dubbi. Ma prendersela con il tecnico dopo 90 minuti di pressione costante, con 25 conclusioni e il 65% di possesso palla ha davvero poco senso. Contro la Samp c’è stato un limite “di campo”, non “di gestione”. 
Parliamoci chiaro, Inzaghi non è un allenatore perfetto e deve crescere parecchio sotto tanti punti di vista, ma non è neppure il povero fesso che qualcuno vuol far credere. La sua “idea di calcio” è certamente migliore rispetto alla “gestione dei momenti” ma quella, l’idea di calcio, è ben visibile, e quell’altra, la gestione dei momenti, è troppo spesso condizionata dalla scarsa resa di chi subentra, più che dalle sue stesse scelte. 

Ecco, sì, incazzarsi per il distacco di punti dalla vetta della classifica è legittimo, pensare che Inzaghi non sia un tecnico all’altezza dei nerazzurri – opinione personalissima – è una sentenza prematura e pericolosa. Perché pericolosa? Spalletti in questo momento è il miglior allenatore italiano per distacco; Stefano Pioli ha vinto uno scudetto con una rosa che era inferiore ad almeno altre due o tre; Giampiero Gasperini non è decisamente un mostro di simpatia ma da almeno un lustro produce plusvalenze e mezzi miracoli sportivi. Tutti ex tecnici interisti, tutti bocciati a suo tempo perché “inadatti”. Prima di ripetere l’errore è bene pensarci a dovere, ché il rischio è pentirsi strada facendo. 

E ora due o tre pensierini piuttosto importanti, almeno per chi scrive.

-    Barella ha sbagliato, non si rompe la fava ai compagni di squadra, soprattutto quelli più in difficoltà. Però non è Jeffrey Dahmer e trattarlo come se fosse un disturbato è francamente un’esagerazione. Lui – ne siamo convinti – imparerà dal suo errore, noi invece dobbiamo sperare che nessuno si presenti all’uscio con l’offertona. Barella – solito parere personalissimo – è uno dei dieci centrocampisti più forti in Europa, meglio tenerselo strettissimo e sperare che la sua fede interista sia più solida di quella di chi ha scelto Parigi.
-    Molti si domandano “cosa si farà con Lukaku?”. Per fortuna non è una decisione di “oggi” perché, oggi, il belga non verrebbe riscattato. Ed è normale, francamente. L’Inter non ha quattrini da buttare, figuriamoci se lo può fare in assenza di garanzie. Lukaku ha quattro mesi per dimostrare quello che vale e la conferma – banalmente – passa dai suoi gol.
-    Il qui scrivente pensa di essere tra i primi dieci estimatori al mondo di Marcelo Brozovic. Anzi, ne è certo. E infatti non lo venderebbe mai. Ma è possibile che accada, parecchio possibile. L’Inter cerca un centrocampista “fisico” ed è pronta a consegnare definitivamente la regia al tandem Calhanoglu/Asllani. Vedremo chi sarà l’alternativa “fisica” designata (Kessie è una possibilità, ma nulla di più), nel frattempo godiamoci al massimo Marcelo il croato, nella speranza che in questi mesi possa prendere per mano i suoi compagni come ha fatto negli ultimi cinque anni. 
-    Il Porto è più forte dell’Inter. Di poco, ma è più forte. È una questione di esperienza a certi livelli, caratteristiche di squadra, tutto. Sarà un ottavo di finale durissimo ma – e il qui presente minchione vi sorprenderà – state attenti: se si passa l’ostacolo portoghese tutto diventa realmente possibile, persino che qualcuno dica di Inzaghi “beh, allora non sei proprio un pirla”.

Forza noi, che arriva la settimana più importante.