Il Milan le busca anche dalla Juve e con l’Inter di nuovo sola in vetta riecco i pifferai del calendario
Stagione ripesa nel migliore dei modi dopo la sosta di ottobre, che a causa della vicenda Scommesse è sembrata durare un mese.
L’Inter a Torino granata ha fatto quel che doveva fare, ossia vincere, anche se con un primo tempo bruttino e con un avversario che ha perso uomini prima e anche durante la gara. La ripresa dell’Inter a Torino granata resta comunque da grande squadra: tre gol, due dal tandem Lautaro Martines-Thuram con l’ennesimo clean sheet (il 6° in campionato su 9 gare, il 7° complessivo su 11 gare). E con la vittoria di misura della Juve sul Milan a San Siro, i nerazzurri sono tornati soli in vetta, cancellando almeno per ora l’assurdo pareggio interno con il Bologna prima della sosta. E ovviamente riecco i pifferai rossoneri a lamentarsi del Calendario, troppo duro per loro e troppo facile per i nerazzurri: peccato dimentichino che l’Inter, oltre a cinque gol nel Derby, ha anche dato 4 gol alla Fiorentina che sta davanti al Napoli. Troppa fatica riconoscere che l’Inter continua ad avere il miglior attacco del Torneo con 24 gol, addirittura 8 più del Milan, 9 più della Juventus e 4 più del Napoli. L’Inter ha anche la miglior difesa, battuta solo 5 volte, contro le 9 del Milan, le 6 della Juve e le 10 del Napoli. Oltre che la migliore in Italia, quella nerazzurra è anche la seconda miglior difesa d’Europa. E la cosa curiosa è che i 5 gol subiti l’Inter li ha presi tutti a San Siro, perché finora lontano da casa nessuna squadra è riuscita a battere Sommer.
Insomma, al momento tutti gli indicatori, anche quelli statistici sui tiri in porta e sulle palle recuperate, sono in linea con una squadra che deve vincere lo Scudetto, ma i competitors sono lì, visto che tra Inter e Napoli ballano solo 5 punti, meno di due partite. Subito dopo la Champions, c’è però la possibilità di allungo ulteriore su Napoli o Milan o su entrambe, visto che i vincitori degli ultimi due Scudetti si scontrano tra loro al Maradona. La Juventus ospita invece il Verona e, salvo clamorose sorprese, è quella che ha la gara più facile per tentare di guadagnare su tutte le altre. Le romane però nel frattempo si sono riprese e all’Inter tocca la Roma dell’ex Mourinho che contro il Monza si è però fatto espellere e quindi non sarà in panchina a San Siro contro la squadra che ha iscritto nella Storia del Calcio con il Triplete 2010.
Poco male, visto che gli interisti allo stadio saranno concentrati sull’accoglienza non certo carina nei confronti dell’altro ex Lukaku, cosa che personalmente non approvo, perché fosse per me lo coprirei non di fischi e fischietti ma solo di indifferenza. In ogni caso, per carità, ai tradimenti ognuno è libero di reagire come meglio crede.
Prima di pensare a tutte queste cose però c’è già la Champions League, con il Salisburgo che arriva a San Siro e una vittoria permetterebbe all’Inter di ipotecare la qualificazione al turno successivo e di poter poi affrontare con maggior serenità le due trasferte rimanenti, in Austria ancora con il Salisburgo e a Lisbona col Benfica, prima dell’ultima gara con la Real Sociedad a San Siro.
Dopo la sosta di ottobre si sapeva che ci sarebbero state 6 gare in 22 giorni e quindi il turn-over ragionato è il miglior antidoto alla stanchezza. In attesa del rientro di Arnautovic che però non credo avverrà prima di metà novembre e il risveglio di Sanchez, che al momento l’Inter sembra aver preso per fare un favore al Cile, con il quale ha giocato 270’ a fronte dei nemmeno 160’ giocati fin qui con l’Inter, Inzaghi nella parte finale della partita con il Torino ha provato Mkhitaryan come ‘falso nueve’ al fianco di Thuram e l’esperimento ha funzionato benissimo visto che l’armeno a tempo scaduto si è addirittura procurato il rigore trasformato da Çalhanoğlu nello 0-3 finale.
Insomma, avanti così, anche con qualche nuova idea, proprio perché la rosa è certamente più completa di un anno fa ma se ti viene a mancare una coppia per un certo ruolo tocca a Simone Inzaghi provvedere, uscendo dalla logica del cambio ruolo per ruolo, non sempre possibile, causa infortuni. Nel calcio, l’arte di arrangiarsi è un dovere.
Intanto testa al Salisburgo e una dolce occhiata alla classifica, dove l’Inter è di nuovo sola in vetta e le altre, seppur da vicino, sono tornate a leggerle la targa. Invece che al calendario, i pifferai, pensino alla follia di Thiaw e ai discutibili cambi di Pioli in Milan-Juve.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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