Pali e traverse non fermano l'Inter, arriva la prima vittoria in Champions: col Benfica decide Thuram
dall'inviato a San Siro
Sarà pure un'Inter che a volte sbaglia i primi tempi, sarà una squadra che pecca un po' in zona gol, ma alla fine conta ciò che dice il campo. E il terreno di gioco di San Siro ha dato ragione ancora una volta a Simone Inzaghi: non è arrivato un poker spettacolare come la sfida dell'Arechi, ma l'1-0 al Benfica firmato da Thuram vale parecchio. Tre punti che rappresanto il primato insieme alla Real Sociedad e sopra al Salisburgo, ma che soprattutto inguaia i lusitani: la prossima contro gli austriaci, sempre a San Siro, non deciderà di certo la qualificazione, ma mette nella giusta posizione una squadra che sembra aver interiorizzato una nuova mentalità europea. Sarà un controsenso bello e buono, ma a volte una finale persa può darti maggiore consapevolezza.
Tanti errori, nessun gol nel primo tempo
Inzaghi, come già dimostrato in passato, ha deciso di affidarsi alle certezze: nelle notti europee non ti vengono mai concessi troppi errori. Solito centrocampo con Calhanoglu in cabina di regia scortato dal duo Mkhitaryan-Barella e l’attacco formato da Thuram e Lautaro. Schimdt ha preferito più un 4-2-3-1 abbottonato, con pochi spazi e tanta confusione in mezzo al campo. Il canovaccio tattico dei lusitani ha imbrigliato la manovra interista, con Lautaro spesso in difficoltà nel gioco di prima: i contatti con lo stesso Thuram sono stati costantemente interrotti del centrocampo di un Benfica sicuramente più attento rispetto alla doppia sfida ai quarti dello scorso anno.
Le occasioni non sono di certo mancate, l’Inter però ha avuto il demerito di presentarsi dalle parti di Trubin con una bassa dose di lucidità: Mkhitaryan è arrivato in ritardo sul suggerimento in area di Dumfries, Calhanoglu ci ha provato con un tiro dal limite, ma la conclusione del turco è stato più un passaggio chiamato, roba che si ammira nel riscaldamento. I portoghesi hanno speculato parecchio cercando di sfruttare quelle sbavature di una difesa poco reattiva, come al 13’ quando Aursnes ha cercato di sorprendere Sommer sul primo palo: lo svizzero ha risposto presente cancellando l’intervento goffo contro il Sassuolo. Nemmeno la scarica d’adrenalina di Barella - tiro dal limite deviato in corner da Trubin - ha dato quella svolta decisiva.
Ci pensa Thuram, l'Inter vince la prima in Europa
L’Inter ci ha messo un quarto d’ora per cancellare con un colpo di spugna un primo tempo segnato da tante imprecisioni. Le sbavature non sono mancate nemmeno nella ripresa, a fare la differenza è stata la cattiveria: Lautaro è stato fermato prima dalla traversa e poi dal palo, alla fine al 62’ è stato Thuram a sganciarsi coi giri giusti sul pallone di Dumfries per scardinare una porta chiusa a doppia mandata.
L’atteggiamento degli uomini di Inzaghi non è cambiato nemmeno col gol fatto, Lautaro ci ha provato in tutti i modi ma l’argentino ha avuto parecchia sfortuna: clamorosa l’occasione nei minuti finali, con una fucilata ravvicinata intercettata da Trubin. Ma al di là delle occasioni conta l'1-0. E questo risultato, arrivato in questa maniera, dà una bella botta di fiducia.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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