Domenica Atalanta-Inter. "Il breve regno del Gasp", storia di una tragedia annunciata
Un passato tormentato, durato pochissime partite. Settantrè giorni, tanto (o poco) è durato Gian Piero Gasperini sulla panchina dell'Inter: un'esperienza negativa da entrambe le parti che ha portato con sé parecchi strascichi e un bel po' di polemiche.
Diverse le promesse di mercato non mantenute, la difesa a tre mal digerita dalla truppa nerazzurra ha complicato ulteriormente la situazione, senza dimenticare lo storico ko sul sintetico di Novara. La goccia che fece traboccare un vaso già pieno di suo.
Promesse di mercato mai mantenute
Il problema partì tutto dalla campagna acquisti gestita in maniera differente rispetto a quanto richiesto dal tecnico. "Si pensava a Vidal, a me piaceva anche Nainggolan che però non veniva ritenuto da Inter. Come Criscito, per non dire di Palacio che si poteva prendere. Cercavano Sanchez, Lavezzi, Tevez, molto meno abbordabili. Io col tridente Palacio, Milito ed Eto'o ero pronto a sfidare il mondo", confermò il Gasp qualche anno dopo.
La partenza di Samuel Eto'o
Il problema principale riguardò proprio l'attaccante camerunense: "Moratti mi spiegò che per il fair-play finanziario un pezzo grosso doveva partire, ma che Eto'o sarebbe rimasto. L'obiettivo era quello di rigenerare un gruppo che aveva dato segni di fatica e incominciare a preparare il ricambio".
Alla fine però rimase Sneijder, un pesce fuor d'acqua nel progetto tattico di Gasperini. La situazione degenerò in fretta, anzi non riuscì mai a decollare definitivamente. E la vita dell'attuale allenatore dell'Atalanta sulla panchina dei nerazzurri fu davvero breve.
20 settembre 2011: la sconfitta di Novara
Il tecnico di Grugliasco non arrivò nemmeno ad ottobre. Il 20 settembre, contro il neopromosso Novara, l'Inter perse con un pesantissimo 3-1, coi gol di Meggiorini e la doppietta siglata da Marco Rigoni.
Moratti diede ascolto alle richieste dei tifosi che chiedevano la testa di Gasperini e optò per l'esonero, in panchina arrivò Claudio Ranieri. L'era Gasp si chiuse con un pareggio e quattro sconfitte, non arrivò nemmeno una vittoria. Domenica sera Gasperini incontrerà di nuovo il suo passato, ancora una volta: il dente, a distanza di anni, resta avvelenato.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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