Rocchi presenta il fuorigioco semiautomatico: "Sarà un aiuto importante, ragioniamo sui millimetri"
La Serie A si lancia nel futuro. Nel centro-Var di Lissone è stata presentata quest'oggi, con una conferenza stampa, l'introduzione del fuorigioco semiautomatico in Supercoppa e nel girone di ritorno della Serie A. Una novità epocale per il nostro calcio, che va ad inserire uno degli elementi più apprezzati dei Mondiali e ridurre ancora il margine d'errore.
Gianluca Rocchi, designatore arbitrale, ha presentato così la nuova tecnologia: "Vi porto il saluto del presidente Gravina, tutto quello che facciamo è sotto l'egida della Federcalcio. Ringrazio lui e l'AIA nella persona del vicepresidente Baglioni, senza di loro la parte tecnica non funzionerebbe come dovrebbe. Grazie anche alla Lega Serie A, questo centro ci permette di lavorare al meglio. Abbiamo fatto molto training nella parte iniziale della stagione, condivido la scelta di partire col girone di ritorno: abbiamo preso l'opportunità di partire dalla Supercoppa, non come test ma come gara lancio. Stiamo lavorando molto sull'offline, abbiamo fatto tantissime partite in parallelo utilizzando il semi-automatico. È un aiuto importante per noi, non soltanto a livello di tempo: la prima cosa è l'accuratezza della decisione, poi arriva velocizzare il tempo. All'inizio, essendo uno strumento nuovo, potrebbe esserci qualche ritardo, leggero, rispetto alla normale applicazione del lavoro, ma vedrete che le decisioni saranno più automatiche. Servirà sempre la parte umana, perché VAR e AVAR sono fondamentali: è uno strumento in più, però la formazione di VAR e AVAR è fondamentale. È un passaggio che ci costringerà a utilizzare ancora di più i VAR di alta qualità, uno strumento di altissimo livello va messo in mano a professionisti di altissimo livello. Da quest'anno abbiamo deciso di fare raduni separati ad hoc, ne facciamo alcuni specifici per arbitri e altri specifici per VAR, poi un raduno specifico per gli assistenti. Proprio perché crediamo che la specificità dei ruoli sia una condizione indispensabile e una separazione dei ruoli è fondamentale. questa è la mia idea, fare arbitro e VAR sono due cose diverse e con l'avvento del semi-automatico diventerà ancora di più così".
Rocchi risponde in seguito alle domande, e si esprime così sul funzionamento della tecnologia: "Semplicemente, il VAR indica il giocatore che deve essere considerato e stabilisce il punto di rilascio del pallone, poi la macchina indica la linea. È chiaro che se è un giocatore è in fuorigioco non punibile, viene escluso. Il sistema evidenzia chi è più in fuorigioco, resta valido l'aspetto umano. Anche l'impatto è una valutazione che deve fare il VAR: la macchina deve dire se un giocatore è in fuorigioco, ma l'impatto lo valutano VAR e AVAR, nel caso l'arbitro di campo. La macchina ha un riconoscimento di base, quello che deve fare il VAR è controllare che il movimento di stacco sia quello corretto, niente di più. Considerate che il sistema in automatico mette direttamente le linee al momento di rilascio. Se ci dovesse essere un piccolo errore da questo punto di vista, perché la macchina può anche sbagliare, il VAR deve controllare sempre. Però la riduzione del lato umano da questo punto di vista è drastico: rimane l'interpretazione. Il margine sarà a livello di millimetri, non abbiamo la certificazione FIFA come la goal line technology, ma siamo a livello di millimetri. In più la rappresentazione grafica serve ad avere chiarezza, la famosa barriera che vedrete la metteremo e il VAR certificherà su situazioni borderline. Non andremo mai a mettere la linea su due metri di fuorigioco, è tempo perso: faremo vedere un margine di mezzo metro".
Infine, l'ex arbitro torna sul discorso riguardantre la separazione di carriere arbitro-Var: "Potessi, lo farei domattina. Ma non perché mi alzo e... Perché sono convinto che sarebbe avere meglio avere certezza sugli arbitri di campo, dipende da quanto velocemente rispondono i ragazzi inseriti nel nuovo ruolo. Più VAR bravi ho, meno utilizzo gli arbitri. Andiamo verso una riduzione degli arbitri da campo e dobbiamo alzare il numero di quelli davanti al monitor. Chi opera solo su un aspetto ha risultati migliori degli altri, io ho degli AVAR che potrebbero fare il VAR per assurdo: la dimostrazione che lavorare solo su un ruolo dà una possibilità diversa. In questo mi sento con orgoglio di dirvelo, ho diversi colleghi di altre federazioni che mi stanno seguendo, io dico la verità ho seguito in maniera chiara quello che faceva la UEFA e poi la FIFA. Ho capito che il messaggio era chiaro: ai Mondiali vieni invitato o come arbitro o come VAR, si invita chi ha una specifica top nel ruolo",
Infine, un ragionamento sul tempo effettivo: " Abbiamo dei tempi effettivi piuttosto alti, da noi si dice che si gioca poco e non come si dovrebbe giocare. L'Italia non è messa così male, sul tempo effettivo abbiamo due strade: o fare recuperi importanti, e noi siamo un campionato con i recuperi tra i più alti. L'altra è cercare di andare nella direzione, come abbiamo ridotto i rigori, di abbassarli quasi del 50 per cento. In questo passaggio avete contribuito anche voi, sposando una filosofia e criticandone un'altra. L'altro aspetto è che il numero dei falli sia calato: ho fatto i complimenti a Massa per una gara in cui ci sono stati tanti falli e poco tempo effettivo, ma quella partita andava interpretata così. Quindi: abbassare il numero di falli non dipende da una linea, ma dalla applicazione in partita. Agli arbitri ho chiesto di fare recuperi congrui, che sono fondamentali. E poi ho chiesto di lavorare sui tempi morti delle partite, che a volte dipendono da noi. Accelerare le riprese di gioco è un aspetto fondamentale, abbiamo due minuti tra quando fischia l'arbitro e quando si batte. Buttiamo via due minuti di partita per una mancata concentrazione: ci si può lavorare e servirà del tempo, ma sono convinto che potremmo avere partite più belle. Quando c'è una situazione di proteste dopo un gol si perdono almeno due minuti: ho chiesto di essere più duri e severi, vogliamo alleggerire questo tipo di situazioni. Avere un tempo effettivo alto ci dà una bella importante".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
Direttore Responsabile: Lapo De Carlo
Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione n. 18246
© 2024 linterista.it - Tutti i diritti riservati