Giudice: "Juventus, la carta-CoViSoc non avrà effetti sul processo sportivo"
Continua a tenere banco l'ormai nota carta-CoViSoc sulle pagine dei vari quotidiani. Un documento che potrebbe anche non avere il minimo riflesso sul processo sportivo della Juventus, stando a quanto scrive Alessandro Giudice sul Corriere dello Sport: "Forse i difensori sospettavano (o speravano) che in tale comunicazione il procuratore Chiné avesse informato Gravina di possedere, già ad aprile, gli elementi nuovi che avrebbe poi ritenuto sufficienti (a dicembre) per giustificare la riapertura del processo sportivo. La carta, però, non contiene nulla più che una relazione tecnica (decisamente interna) con cui Chiné informa Gravina sullo stato della giurisprudenza negli episodi di plusvalenze incrociate del passato (Chievo-Cesena e Perugia-Atalanta)".
Giudice si lancia così in una riflessione: "Perché i difensori si sono lanciati in un attacco da cui sembra scaturire un autogol? Rivolgersi al Tar significa incrinare la clausola compromissoria, proprio nel mezzo di un procedimento e senza attendere la sentenza. Un passaggio assai impegnativo. Possiamo credere che non avessero ricevuto spiegazioni “fuori sacco” dagli organi federali che magari li scoraggiavano dal percorrere questa strada, rassicurandoli sull’irrilevanza del contenuto del documento? C’è da sperarlo, altrimenti non resterebbe che ipotizzare un tentativo di sollevare clamore mediatico gettando ombre sugli organi federali".
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