Derby, l'analisi di Sacchi: "In campo un Milan superficiale e una squadra attenta"
"Che cos’è successo nel derby? Semplice. In campo c’era una squadra che faceva della modestia e dell’attenzione le qualità principali, l’Inter. E una squadra, il Milan, che pareva leggera, forse persino presuntuosa, confusa, superficiale". Ai microfoni della Gazzetta dello Sport Arrigo Sacchi, ex allenatore, semplifica così l'ultimo derby stravinto dall'Inter.
Gli errori del Milan?
"La lista è lunga: pressing inesistente, attaccanti quasi mai presenti in fase difensiva, marcature approssimative, squadra lunga, mancanza di collaborazione tra i reparti, poca chiarezza di gioco. Vado avanti? Ed è colpa di tutti".
Pioli è in confusione?
"Spero proprio di no, però di certo ha sbagliato partita. Bisogna che lui sia il primo a essere convinto delle cose che fa e poi trasmetta questa convinzione ai giocatori. Nel derby, giocando in quel modo, l’allenatore non ha dato certezze alla squadra. Il Milan, se vuole avere successo, dev’essere un collettivo nel quale tutti partecipano alla fase offensiva e difensiva. Chi è d’accordo con Pioli, bene. E chi non è d’accordo sta fuori".
Non si può concedere tante ripartenze all’Inter.
"Ogni volta che andavano in contropiede, i nerazzurri creavano un’occasione pericolosa. Questo è inammissibile. E le marcature preventive dov’erano? Ripeto: l’atteggiamento dei rossoneri mi è sembrato superficiale. Il proverbio dice che errare humanum est, ma ricordiamoci che perseverare è diabolico. Quindi, su le maniche e tutti al lavoro. Con chiarezza di idee. L’Inter ha vinto perché è stata una squadra compatta, determinata, umile. Ha fatto poche cose, ma chiare e semplici".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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