L’attesa: un giorno trascorso senza certezze appare ancor più grave di quanto non sia
Da poco più di una settimana la vita dell’Inter è entrata in un limbo che sta innervosendo parecchio i tifosi e quella parte di opinione pubblica vicina al club. Non c’è più l’abitudine ad attendere e un giorno trascorso senza certezze appare ancora più grave di quanto non sia. La tensione è in parte comprensibile perché mancano i due portieri e almeno un altro attaccante ma il fatto nasce da presupposti che inquietano per la velocità con la quale si sono sovrapposti fatti metabolizzati a grande fatica.
Un mese mezzo fa l’Inter giocava la finale di Champions League, poi salutava Dzeko, D’Ambrosio, Gagliardini, Handanovic, più Skriniar che ha praticamente saltato l’intera stagione andandosene freddamente. L’addio di Brozovic è risultato traumatico per le modalità e i suoi post irriverenti verso la società, così come per la cifra troppo bassa per uno dei migliori centrocampisti d’Europa. A temperare l’atmosfera hanno provveduto gli arrivi di Thuram e Frattesi, strappati alla concorrenza del Milan, più Bisseck.
Lo choc è arrivato da Lukaku, oltre alla decisione di prendere Cuadrado con un contratto per una sola stagione. Il colpo di grazia è poi giunto con la cessione di Onana al Manchester United. Dalla messinscena di Lukaku la dirigenza è apparsa spiazzata, indecisa, persino impreparata nell’incassare l’inganno del belga e del suo avvocato. Passato qualche giorno a tanti pare singolare che il Corriere dello sport fosse a conoscenza della trattativa tra l’attaccante e la Juventus e la dirigenza nerazzurra no.
L’Inter però in quel periodo ha chiesto conferma di un effettivo contatto che risulta sia stato negato con un “ci siete solo voi e aspetto voi”. Da una decina di giorni Lukaku posta citazioni banali, avvinto in un loop infantile in cui manda messaggi adolescenziali senza entrare nel merito ma avvelenando ulteriormente l’ambiente. Il problema è che una buona parte della tifoseria ora se la prende con la dirigenza e la crede colpevole tanto quanto se non più del gigante cinico.
Guardandosi intorno si registra una notevole risolutezza della dirigenza rossonera nell’afferrare le occasioni e pagarle cifre accettabili. Quanto si sia rinforzato il Milan è però ancora ignoto. La Juventus così com’è oggi fa fatica, anche se aspetta Kessie (e Lukaku se riesce a vendere Vlahovic), la Roma non trova ancora un attaccante, il Napoli pensa più a gestire l’organico che ad inserire novità, la Lazio è letteralmente immobile mentre l’Atalanta sta facendo un mercato importante.
La fatica la fanno tutti ma è evidente che l’assenza del portiere titolare e il sostituto di Lukaku si notino più della mancanza di un mediano o un terzino. Se ne facciamo anche meramente una questione di percezione, al 26 luglio l’Inter (che gioca a mezzogiorno contro l’Al Nasr) appare indebolita, non solo per l’addio di otto giocatori, quasi tutti importanti ma per il tipo di disorientamento verso una società che sonda ma non affonda.
Sommer costa 6 milioni ma l’Inter vuole lo sconto, Morata era un’idea, poi abbandonata, su Balogun non c’è comunione d’intenti, Trubin costa troppo e quindi oggi Audero, sponsorizzato da Zenga, sembra il più probabile. Lo smarrimento nasce anche dal tipo di nomi, perché se Frattesi è un giocatore giovane e dal gran potenziale, come Thuram e Bisseck, nessuno dei portieri seguiti appare vicino alla qualità di Onana, idem per l’attacco dove nessuno si avvicina all’impatto che avrebbe avuto il belga.
L’attesa logora perché semina dubbi. Per questo se e quando la società farà finalmente la sua mossa, a partire da Sommer, è possibile che si crei un effetto di nuovo positivo e il mercato si definisca, sperando che in futuro alcune delle vicende inesplicabili di questo periodo vengano in pare chiarite dal club.
Amala
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