E venne il giorno (tra derby e ridicole considerazioni)
E venne il giorno. E il giorno è quello del derby. La corsa ad assegnare all’Inter il ruolo della favorita in questa partita, nel campionato, nella Coppa Italia, in quella Intergalattica, nel trofeo Universo e così via è iniziata da tempo. Ieri, Inzaghi, ci ha tenuto a mettere in chiaro le cose: “Le griglie? Non mi piacciono. Fino a tre partite fa si diceva che l’Inter era peggiorata perché aveva perso giocatori importanti. Dopo tre partite sembra che l’Inter debba vincere l’Europeo anche se l’Europeo lo giocherà l’Italia, non l’Inter”. Giusto, giustissimo, perché un conto è parlare di “doveri” (è doveroso combattere fino in fondo per lo scudetto) altra cosa sono gli obblighi.
L’Inter da almeno sei sessioni di mercato - tra estivo e invernale - abbassa la serranda con dei “più” davanti ai numeri, la qual cosa significa dover portare soldi nelle casse, la qual cosa significa dover abbassare il monte ingaggi, la qual cosa significa dover fare i conti con gruppi di lavoro che sono competitivi solo e soltanto grazie alle intuizioni di chi opera, non certo perché ci si possa permettere di scialacquare del danaro.
Altrove è tutto un po’ più semplice, merito di gestioni saggiamente portare avanti, merito di comandamenti imposti dall’alto (leggi, linee guida del Fondo), fatto sta che il Milan negli ultimi anni si è potuto permettere investimenti importanti e addirittura degli invidiabili “meno” davanti alla voce acquisti/cessioni che, francamente, impongono ulteriori riflessioni. Anzi, una su tutte: se l’Inter ha il dovere di combattere per il titolo, il Milan non può avere obiettivi e intenzioni diverse.
Ecco perché oggi ci si aspetta di vedere un’Inter performante e in grado di dare il meglio, ma non certo obbligata a dover stravincere una partita contro un’avversaria che è candidata alla vittoria finale “tanto quanto” i nerazzurri.
Ah, un’ultima cosa: diffidate da chi fa la gara a citare “i giocatori dell’Inter che stanno in panchina”, perché intendono solamente rompere le balle. Oggi Inzaghi schiererà la formazione che abbiamo visto nelle prime tre partite (con Acerbi al posto di De Vrij), dopodiché vedremo tutti gli altri, oggi presumibilmente “in corso d’opera”, a partire da mercoledì anche nella formazione titolare. A fine stagione tutti i componenti della rosa avranno minutaggi simili e mastodontici. Potete scommetterci.
Infine, le doverose preghiere. San Peppino da Milano, ora pro nobis.
Buon derby a tutti. E forza noi.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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