Brozovic è la colla
Questo pezzo è realmente patetico, anche solo perché scritto prima di Genoa-Inter andata in scena ieri. Ma poco cambia. Dicevamo, questo pezzo è patetico, di parte, inaccettabile, da straccio del tesserino, volutamente esagerato, porta via spazio ad altri contenuti certamente più meritevoli, non è degno di finire su carta, anche perché la carta costa e neppure poco. Ma sapete che c’è? Fa niente.
Questo pezzo intende mettere nero su bianco i motivi che elevano l’eterno non-annuncio “Brozovic rinnova con l’Inter” al livello di proclamazioni che hanno simile o anche inferiore importanza tipo “Habemus Papam”. Ecco, “Brozovic rinnova con l’Inter” è un costante non-annuncio perché ripetiamo la filastrocca da un paio di ere geologiche e siamo ancora qui in attesa (accadrà) e allo stesso tempo, nell’universo nerazzurro, ha un peso micidiale perché stiamo parlando dell’unico e solo “insostituibile” della rosa (ve l’avevamo detto che avremmo esagerato con i salamelecchi).
Il croato col numero 77 guadagnerà circa sei milioni di euro a stagione fino al 2026 e nell’era degli stipendi elargiti “ad minchiam” (cit.) possiamo dire con buona certezza che in questo caso ogni centesimo sia più che meritato. È una questione di minuti in campo (in questa stagione solo Handanovic e Skriniar hanno giocato di più), è una questione di “peso specifico” all’interno della squadra (qualunque pallone passa dai suoi piedi), è una questione di km percorsi (oltre 11,7 di media a partita, primo in serie A), è una questione di occasioni da gol create (già 26, prima di ieri sera). Poco?
Che poi non sono tanto i gelidi numeri a fare la differenza, semmai i fatti. Le rare volte in cui Brozovic manca, l’Inter ne risente. Cioè, la sua importanza si vede proprio quando non c’è, una sorta di “mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?” di morettiana memoria, ma applicato al calcio. E se state pensando “mamma mia che esagerazione”, vi diciamo che avete ragione perché, è vero, non stiamo parlando del centrocampista più forte al mondo, ma certamente del più “essenziale”, quantomeno all’Inter.
In sua assenza, non si trova un sostituto all’altezza, e se anche l’Inter in panchina per assurdo avesse - boh, spariamo il nome di un centrocampista fortissimo a caso - Milinkovic-Savic, non sarebbe la stessa cosa. Brozovic è “raro” perché nessuno come lui sa giocare in totale serenità anche quando è pressato da cinque avversari, magari a un metro dalla sua stessa porta. Il pallone scotta? Lui lo raffredda. Il pallone è sporco? Lui lo ripulisce.
(Questo pezzo è scritto da un fanatico, è chiaro, ma non dite che non vi avevamo avvertito).
Che poi, a pensarci bene, stiamo parlando dello stesso tizio che fino all’avvento di Spalletti sulla panca beneamata, a Milano, pareva un ufo: la gente lo fischiava, lui si incazzava (febbraio 2018), sembrava tutto apparecchiato per il divorzio. Poi, quello lì, Luciano da Certaldo, lo ha piazzato al suo posto, ed ecco la magia. E voi direte: “Se fosse realmente tutto questo po-po di calciatore se lo sarebbero venuti a prendere gli squadroni”. Può darsi e, infatti, il Barcellona ci ha provato, il Tottenham di Conte pure, il Newcastle che non è uno squadrone ma ha grano a strafottere, anche. Solo che lui, Marcelo, ha rispedito tutti al mittente e questo per un motivo banale ma neanche troppo: il ragazzo ha capito che altrove, probabilmente, avrebbe guadagnato di più ma, forse, avrebbe perso la sua centralità, quella che - per dire - l’anno passato aveva tal Lukaku, attaccante fuggito e già pentito. Lui no, da Milano non si muove e sapete perché? Perché nonostante lo sguardo da attore di Centovetrine, la verità è che no, è tutto tranne che una comparsa. Ecco, sì, Brozovic è la colla dell’Inter.
Ps. Mortificante aggiunta post Genoa-Inter 0-0. Quattro giornate senza vittorie sono tante, 313 minuti senza far gol tantissimi.
L’impegno c’è, la serenità e il bel gioco di dicembre decisamente no. Ecco, se le alternative “alla Vidal” - teoricamente riposate - entrano in campo per pascolare, per forza di cose quelli come Brozovic diventano indispensabili.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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