Sarri: "Inter la più forte. Chivu? Difficile valutarlo in 3 mesi ma... Noi in crescita!"

Sarri: "Inter la più forte. Chivu? Difficile valutarlo in 3 mesi ma... Noi in crescita!"
Oggi alle 13:30Avversario
di Sergio Testa

Alla vigilia del match contro la Lazio ha parlato in conferenza stampa proprio il tecnico dei biancocelesti. Maurizio Sarri, tecnico di una squadra che ha avuto un inizio di stagione molto complicato, parla della forza dell'Inter, senza sbilanciarsi però sui meriti di Chivu per i risultati. Di seguito le dichiarazioni del tecnico rilasciate nel corso della sua conferenza stampa, parole riportate da TuttoMercatoWeb.

L'Inter è la squadra più forte del campionato? La Lazio vista con la Juve può essere sufficiente per fare una grande partita con l'Inter? Come sta Romagnoli?
"È palese che l'Inter con il Napoli abbia la rosa più forte del campionato, ha fatto due finali di Champions negli ultimi tre anni e anche in Europa ci sono poche squadre più forti dell'Inter. Partita difficilissima, purtroppo negli ultimi anni il gap con queste squadre si è allargato. Dobbiamo guardare l'opportunità che ci offre questa partita, che sarà durissima. Sarà difficile anche esprimendoci ai nostri massimi livelli, ma c'è  un'opportunità. Romagnoli oggi si è allenato abbastanza bene, però domani mattina vediamo come si sveglia e decidiamo con il dottore".

Cosa pensa di Chivu?
"Sono allenatori difficili da valutare su tre mesi, è un allenatore di impatto e ha caratteristiche per diventare un allenatore di alto livello. A me piace più il percorso di chi fa 100 partite anche in Serie A ma in panchina di livello inferiore. A livello di personalità mi ha fatto una grande impressione".

A che punto è il percorso della costruzione?
"I percorsi di costruzioni non sono mai lineari, ci sono sempre passi falsi e passi indietro. L'importante è che piano piano si tocchino livelli mai toccati prima. L'importante è crescere, stiamo facendo dei passi in avanti soprattutto a livello di mentalità e di come la squadra si pone verso certe partite. Spero ci siano ancora margini importanti". 

Cancellieri potrà essere una soluzione da centravanti?
"Vediamo, le caratteristiche di Cancellieri si sono delineate molto negli ultimi 2-3 anni. Può fare l'attaccante centrale in una partita in ripartenza,  a campo chiuso la vedo più difficile". 

Come ha visto Dia in questa settimana? Noslin avrà una possibilità per più di dieci minuti?
"Dia ho visto che è molto criticato, non posso saltare addosso criticando un giocatore che mi fa due partite senza far mancare nulla alla squadra. Questo è un pregio, poi è chiaro che dal centravanti ci si aspetta 2-3 conclusioni a partita, ma sotto altri punti di vista non ci fa mancare niente. È un qualcosa da apprezzare, poi si spera che cresca perché ha le qualità per fare molto meglio anche in fase offensiva. Su Noslin vediamo, è un giocatore non strutturato perché è difficile capire quale potrebbe essere per lui la soluzione ideale. Ha tante caratteristiche da esterno, alcune da seconda punta, non è facile da inquadrare, ma se continuano a mancarci 7-8 giocatori a partita arriverà anche il momento di Noslin".

Cosa rappresenta per lei raggiungere 148 panchine sulla Lazio?
"Non sapevo che solo a Napoli avevo raggiunto questo numero di panchine. Fa piacere raggiungere questi numeri in una squadra con cui hai un rapporto affettivo forte. Sono molto più importanti per questo motivo più che per l'aspetto professionale".

Ha parlato alla squadra del mancato attacco alla palla sui calci piazzati a favore?
"Facciamo peggio di quanto facevamo prima, è un aspetto su cui stiamo facendo male e ne parliamo con la squadra. Attacchiamo male la palla e spesso il punto di caduta del pallone non è perfetto". 

Questa rosa ha dimostrato di essere più forte di quello che si pensava?
"Vediamo, perché essere tosti per un mese riesce a tutti, per sei mesi è complicato e per undici riesce solo ai più forti. Sono considerazioni premature, sei partite rappresentano il 5% di un campionato, è poco per dire se siamo una rosa più forte di quello che pensano tutti. La considerazione iniziale era che la Lazio fosse fuori dall'Europa e che molte squadre arrivate dietro si erano rinforzate nettamente. Il rischio era quello di ritrovarsi in un punto di classifica molto basso, ora dovremo vedere se questa crescita  la porteremo fino in fondo". 

Qual è il percorso di crescita di Provstgaard?
"Ha qualità importanti e un'applicazione feroce, il potenziale che ha lo ha tirato fuori solamente in parte. Con quella testa e quel carattere tirerà  fuori tutto il potenziale, diventerà un giocatore importante in Serie A".

Quello di domani sarà un banco di prova per capire dove potrà arrivare la Lazio?
"Questa Lazio non può arrivare da nessuna parte quest'anno, non carichiamo di aspettative e responsabilità questa squadra. Non possiamo giocare alla pari con l'Inter in questo momento, ma non significa che andremo lì a non giocare. Andiamo lì per fare risultato, giochiamo contro una squadra di nome importante e dovremo essere umili. È chiaro che sono più forti, ma a queste qualità mentali va aggiunta la convinzione, ma non quella di facciata che si fa con i giornalisti, quella non conta un cazzo. Servono 25 folli disposti a morire per ottenere un risultato, con queste qualità si potrà fare una grande prova". 

Tra gli 8/9 giocatori che sta cercando per costruire la Lazio del futuro sta facendo la tara anche sui calciatori in scadenza il cui rinnovo è in bilico?
"Se la società mi dice se il mercato è aperto  o no, allora si faranno i rinnovi. Chiama il presidente e senti. Ci sono tanti giocatori vicini alla scadenza che sarebbero da rinnovare, a meno che la società non abbia cento milioni da spendere per comprare altri giocatori. Per il resto parlate con Fabiani".

Quanto manca per rivedere l'Isaksen visto contro la Lazio con la maglia del Midtyjlland?
"Nelle ultime tre partite si sono viste due versioni di alto livello contro Juventus e Cagliari, nel mezzo c'è  un piccolo passo falso col Pisa che però fa parte della crescita di questo ragazzo. Ora ci aspettiamo una crescita più costante, ha potenzialità e vediamo se riuscirà a tirarle fuori fino in fondo".